Il Parco Nazionale d’Aspromonte ricorda Leo Iiriti: “professionale ed innovativo”

Il ricordo dell'Ente Parco d'Aspromonte: "Leo Iiriti non è morto, ma vive nelle sue opere, in quello che ci ha lasciato quale frutto della sua intensa vita"

StrettoWeb

“Desideriamo anche noi come Ente Parco Nazionale Aspromonte – c’è scritto in una nota- unirci al cordoglio pubblico legato alla prematura morte dell’editore Leo Iiriti e manifestare la nostra accorata vicinanza alla Famiglia e al padre Bruno. Di fronte a eventi del genere si resta basiti e solo un doloroso silenzio è in grado di esprimere i sentimenti che attraversano tutti noi, a partire dal Presidente dell’Ente, Leo Autelitano, al Consiglio Direttivo, al Direttore, al personale dell’Ufficio promozione, a tutti i dipendenti. Abbiamo collaborato per molti anni con Leo Iiriti, insieme ad altri importanti editori locali e nazionali: “Storie Aspromontane”, “l’Agenda del Parco”, il “Calendario” 2021 e 2022, “Geoparco Aspromonte – Patrimonio Unesco”, “Storie di terre migranti” costituiscono perle di cultura e comunicazione per immagini, qualità dei contenuti e stampa. Leo Iiriti, dietro l’apparente riserbo, era una fucina di professionalità e innovazione, sempre pronto a convertire la sua conoscenza ed il suo amore per l’Aspromonte in prodotto editoriale godibilissimo, in una singolare combinazione di arte e tecnica, capace di restituire intonsa, al pubblico di lettori e appassionati escursionisti – ed era questa ogni volta la vera sfida – la bellezza del territorio protetto, trasformandola in valore culturale e cibo per l’anima estetica di noi tutti”.

“Potremmo citare a proposito della Sua opera un passo di una bellissima novella di Leonardo da Vinci: “Aspetta, rispose la l’inchiostro alla carta,io non ti ho sporcato, ma ti ho riempito di simboli. Ora tu non sei più un foglio di carta, ma sei un messaggio. Tu custodisci il pensiero dell’uomo, sei diventato uno strumento prezioso… di lì a poco molti fogli di carta vennero buttati via, ma quello che recava l’opera dell’uomo rimase al suo posto”. Leo Iiriti non è morto, ma vive nelle sue opere, in quello che ci ha lasciato quale frutto della sua intensa vita, della sua umile e forte intelligenza come del suo sincero amore per la cultura. Ed è proprio vero che più forte della morte è l’amore…più forte della morte è l’amore per la cultura e per la nostra terra”, conclude la nota.

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