Pensioni, lunedì il Governo scopre le carte: quali le (possibili) novità

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Finalmente lunedì 26 giugno il Governo Meloni scoprirà quelle che sono le carte sulla volontà o meno di affrontare in maniera significativa l’argomento previdenziale o se invece vorrà attuare quest’anno solo pochi interventi rimandando il grosso della riforma a tempi migliori per la finanza pubblica.

Dopo l’incontro del 30 maggio, infatti, in cui la Presidente Meloni ha incontrato le parti sociali e datoriali ed in cui aveva affrontato a grandi linee un argomento così determinante per la vita dei cittadini, finalmente il 26 giugno il Ministro del Lavoro Calderone ha convocato le organizzazioni sindacali per entrate nel merito di quello che i lavoratori italiani sperano da molti anni, vale a dire delle modifiche sostanziali per superare la rigidità della legge Fornero. La legge approvata dal Governo Monti alla fine del 2011 che ha fatto risparmiare molti miliardi allo Stato ma che ha provocato enormi problemi ai lavoratori ed alle lavoratrici italiane.

Sono già diversi anni che tutte le forze politiche sia di governo che di opposizione hanno dichiarato in tutte le occasioni che la legge Fornero, ideata in venti giorni, si è rivelata in certi punti approssimativa e soprattutto troppo rigida, e della loro volontà di apporvi delle modifiche sostanziali, ma alla fine quello che è stato approvato sono state solo le “Quote (100, 102, 103)” che hanno diviso ancora più i lavoratori perché hanno consentito di uscire dal mondo del lavoro solamente a coloro che centravano “ l’ambo secco” (38+62), (38+64), (41+62) a scapito magari di chi aveva una maggiore età anagrafica o un più elevato numero di contributi.

Adesso il Governo dovrà scoprire le carte, ormai si è insediato da diversi mesi, la Meloni si è fatta conoscere ed apprezzare in ambito internazionale, ha ottimi rapporti con la UE, ha compreso i meccanismi della complessa macchina statale e soprattutto gode di un’ampia maggioranza a livello parlamentale. Sappiamo che il Governo ha già fatto sapere, in maniera informale, che la situazione economica, a causa dell’alta inflazione e degli altissimi costi per spese militari per sostenere l’Ucraina non permette di approvare subito una riforma strutturale della previdenza e per quest’anno ci si dovrà limitare ad alcuni provvedimenti in linea con l’anno appena passato, ma questa motivazione non appare del tutto veritiera, in quanto l’Esecutivo è intenzionato piuttosto ad approvare la riforma fiscale e quella della giustizia procrastinando quella previdenziale durante la durata della legislatura.

Innanzitutto perché, verosimilmente, la situazione economica italiana con un altissimo debito pubblico difficilmente nell’anno 2024 o 2025 sarà notevolmente diversa da quella attuale e poi perché la riforma previdenziale insieme al problema del lavoro poco pagato e all’enorme problema della natalità diventeranno in futuro, se non si interviene immediatamente, il problema principale che dovranno affrontare i vari governi che si succederanno nel corso dei prossimi anni. Per cui rimandare al prossimo anno la discussione generale su un provvedimento così significativo non potrà portare nuovi elementi oltre a quelli che già si conoscono.

Il tempo, già quest’anno, per intervenire in maniera significativa in ambito previdenziale esiste. Si potrebbe almeno operare sulla flessibilità in uscita a partire dai 62 anni con una lieve penalizzazione annua e ripristinare l’istituto di Opzione Donna come era nella versione precedente all’ultima legge di bilancio, approvare una pensione di garanzia per giovani e donne che solitamente hanno un percorso lavorativo molto frammentato, dare un forte impulso alla previdenza complementare con un ulteriore periodo semestrale di silenzio/assenso per destinare il TFR e operare un dimezzamento dei costi di riscatto della laurea. Sono cose fattibili il cui costo per l’Erario non è così elevato come si vorrebbe far credere. È unicamente una questione di scelte, vedremo già dall’incontro del 26 giugno la strada che l’Esecutivo vorrà intraprendere.

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