Sulle torture in carcere avvenute a Verona la scorsa settimana dove i detenuti sono stati picchiati tra le risate degli agenti ha detto la sua Michele Dressadore, Segretario Generale Aggiunto SAP, nel corso della trasmissione “Dritti al Punto” su Cusano Italia Tv, condotta da Roberta Feliziani.
“E’ vergognoso ciò che è successo a Verona, ma ci tengo a sottolineare si tratta di un numero esiguo di persone che fa questo indossando una divisa. Chi viene assunto dalle varie Forze dell’Ordine viene prima valutato sotto diversi punti di vista come quello psicoattitudinale. Ci sono molti test che devono superare e la loro efficacia è comprovata e utilizzata non solo dalla Polizia Italiana ma anche delle altre amministrazioni pubbliche. È dunque impossibile che le FFOO che sono in strada quando agiscono contro la legge non ne siano consapevoli”.
Il Segretario Generale Aggiunto SAP, Dressadore ha sottolineato anche che “ciò che noi dobbiamo fare è cercare di ridurre il numero di queste vicende. Siamo assolutamente coscienti che gli errori di un poliziotto sono gravi perché si ripercuotono su aspetti importanti della vita dei cittadini. Però se da una parte è giusto far pagare a un poliziotto la pena due volte per il ruolo che svolge, dall’altra è anche legittimo che venga protetto altrettante. Deve essere messo nella condizione di svolgere bene il suo lavoro con il doppio delle assicurazioni che attualmente ha. Non è normale che quando un poliziotto è accusato – in maniera palesemente strumentale – si debba difendere praticamente da solo”.
Pensioni e burocrazia, così la Polizia rimane sotto organico. “Il sotto organico delle forze dell’ordine persiste, aggravato dal fatto che c’è un massiccio cambio generazionale difficile da colmare. La polizia è costretta a provvedere all’arruolamento e alla formazione del personale con ritmi forsennati. Dobbiamo cercare di arruolarne almeno 6000-7000 all’anno per riuscire a tamponare le uscite del personale che giunge a fine carriera. Si stanno aprendo nuovi concorsi a ciclo continuo”.
In chiusura di puntata, Dressadore ha anche evidenziato come queste difficoltà e la mancanza di organico siano “il frutto di una dissennata politica dello Stato”, che li ha costretti ad alienare diversi istituti di istruzione che avevano. “Non ci sono abbastanza scuole di Polizia per addestrare le nuove leve. Avessimo più posti letto nelle nostre scuole potremmo fare più corsi e colmare dunque il gap”.