A proposito del Ponte sullo Stretto, mi capita spesso di seguire sui social lunghe discussioni sulla sua utilità. E’ molto difficile, ancorchè inutile, starvi dietro, ma colpiscono alcune affermazioni del tutto prive di fondamento che, invece, vengono ripetute continuamente; e, come succede spesso, a forza di leggerle, qualcuno finisce col credervi. Proprio oggi mi ha colpito quanto scritto su facebook da un tale, a proposito dei tempi che occorrerebbero, tramite il Ponte, per andare da Messina alla Calabria, o viceversa. Partendo dalla tangenziale della città peloritana occorrerebbe percorrere, secondo costui, 20 km prima di “arrivare sul Ponte, metterci in coda per acquistare i ticket, attraversarlo ed arrivare in Calabria in appena un’ora e mezza”. Mentre con il traghetto, “ci si impiega al massimo 30 minuti”.
Un’affermazione che appare subito avventurosa, se non del tutto infondata. Certo, siamo ben lontani dai 50 km di distanza tra imbocco del Ponte e città di Messina certificati da serissimi “esperti” di livello universitario (!) chiamati ad esprimersi in televisione, ma ciò che abbiamo letto merita comunque un approfondimento sulla base della realtà progettuale del Ponte e dei raccordi previsti tra gli imbocchi e la rete autostradale esistente sulle due sponde: da una parte la tangenziale di Messina, dall’altra la A2 Salerno-Reggio Calabria all’altezza di Villa S.Giovanni.
I tracciati dei raccordi previsti nel progetto definitivo dell’opera di attraversamento stabile ci dicono che i chilometri da percorrere per giungere dallo svincolo Annunziata all’imbocco siciliano del Ponte, situata a Torre Faro, sono esattamente 11,5. Non si arriva a 20 neanche aggiungendovi i 3,3 km del Ponte ed i successivi raccordi per immettersi sulla A2, non più lunghi di qualche centinaio di metri.
Quindi i km per arrivare da Messina alla Calabria “via Ponte” possono essere, al massimo, 14. Che in auto, a una media di 90 km/h si fanno in 9 minuti. Il perditempo causato dal pedaggio è pressoché irrilevante, dato che ormai da decenni (anche se l’anonimo esperto da tastiera non ne è a conoscenza) si può provvedere al pagamento con il telepass in tempo reale. Ma anche quando portassimo a 10 o 12 minuti il tempo sopra descritto, saremmo lontanissimi dai 180 minuti previsti, non si capisce in base a quali ragionamenti, dall’anonimo esperto da tastiera.
Per quanto concerne i tempi di traghettamento, sono sicuro che molti lettori li conoscono fin troppo bene, ma è sempre opportuno farne una stima a favore di chi continua ad esprimersi senza avere mai effettuato un viaggio in auto tra Sicilia e continente, o viceversa. Si, perché soltanto chi non ha mai traghettato sullo Stretto può affermare che “ci si impiega al massimo 30 minuti”.
A durare 30 minuti, condizioni meteo marine permettendo, è il viaggio in mare, dalla partenza della nave all’attracco. Ma occorre considerare che la nave traghetto parte ogni 45 minuti. Quindi se sei fortunato la prendi senza attesa, al volo, appena entrato nell’area imbarco. Ma se vi arrivi pochi secondi dopo, devi aspettare 45 minuti prima della partenza della successiva.
Facciamo la media tra i due tempi (0 e 45 minuti): 22,5 minuti di attesa, che sommati ai 30 di traversata fanno 52.5 minuti. Ma occorre considerare altre due perdite di tempo che si verificano nel passaggio tra Sicilia e continente. Se, come abbiamo ipotizzato per l’ipotetico attraversamento in auto tramite il Ponte, si parte dalla tangenziale di Messina, nel viaggio in nave dobbiamo considerare il tempo di arrivo da qui all’area di imbarco. Per farlo occorre attraversare, in larghezza, l’intera città, percorrendo l’intasatissimo viale Boccetta.
Sull’altra sponda dello Stretto, vanno stimati i tempi di attraversamento dell’area portuale e della città di arrivo, per giungere, tramite lo svincolo di Villa S. Giovanni, fino alla A2, punto di arrivo del viaggio “via Ponte” da prendere in considerazione per un corretto confronto. Si tratta di tempi difficilmente stimabili, e dipendenti, soprattutto per quanto concerne Messina, dagli orari e dall’intensità del traffico cittadino. Complessivamente, in condizioni normali e ad un orario non di punta, consultando un imparziale Google Maps essi comportano altri 15 minuti.
A proposito di imparzialità, ho volutamente trascurato i tempi di uscita dalla nave, che possono anche essere rilevanti in funzione della tipologia del traghetto o della posizione del veicolo al suo interno. Quindi possiamo stimare quasi un’ora e 10 minuti (67,5 minuti per l’esattezza) per andare in auto dalla tangenziale di Messina alla A2.
Ma, lo ripeto, in condizioni di mare ottimali e soprattutto senza traffico. Perchè se c’è traffico, i tempi aumentano, e non di poco. Succede sovente nei fine settimana ed in occasione delle vacanze natalizie e pasquali, arrivando a superare le 4 ore di attesa nel periodo estivo: capita normalmente, su entrambe le sponde, per tutto il mese di agosto. In quei casi, se riesci ad attraversare lo Stretto in meno di 5 ore, sei fortunatissimo.
E poco importa se le code in cui sei rimasto intrappolato hanno paralizzato sia Messina che Villa San Giovanni. Per gli irriducibili nopontisti tutto ciò non esiste: si passa dalla Sicilia alla Calabria in mezz’ora attraversando le due città velocissimamente, senza il minimo intralcio alla circolazione veicolare. Volando.
Attenzione, perché chi scrive certe cose, lontanissime dalla realtà come dalla logica, si ritiene, e si proclama, un irriducibile ambientalista. Anche se rimane insensibile sia alle emissioni nocive dei mezzi in coda all’imbarco, sia alle emissioni, ben più inquinanti, degli adorati traghetti.