Da oltre un anno la Uil Messina denuncia il cantiere del porto di Tremestieri in stato di fermo: “purtroppo, dobbiamo denunciare che proprio in queste ore giunge la notizia che il Ministero delle Infrastrutture ha ritirato i 17 milioni di euro dei fondi PON Infrastrutture &Reti 2014/2020 e altri 4.500.000 euro dei fondi PAC 2014/2020 destinati alla realizzazione del porto di Tremestieri perché non sono stati rispettati i crono programmi di avanzamento e realizzazione dell’opera . Allarmi lanciati mesi orsono anche dall’Autorita di Sistema ma rimasti assolutamente inascoltati.”
“Mentre il dottore studia il malato muore“ dichiarano Ivan Tripodi segretario generale Uil Messina, Michele Barresi e Nino Di Mento segretari di Uiltrasporti Messina e Pasquale De Vardo segretario Feneal Uil – “ripetiamo da oltre un anno che l’amministrazione comunale di Messina, stazione appaltante dell’opera si è dimostrata inadeguata al ruolo. Ormai da molti mesi la città non ha neppure contezza e certezza su quale ditta subentrerà alla Coedemar e se ciò avverrà, nonché se realmente proseguiranno i lavori del porto dì Tremestieri. Mentre si cerca di mettere una pezza il tempo passa e vengono a perdersi 22 milioni di euro di finanziamenti. A questi si devono aggiungere gli oltre 40 milioni di euro di costi aggiuntivi rispetto al progetto iniziale che serviranno per l’utopistico completamento dell’opera . Di fatto è palese il fallimento dell’amministrazione comunale che non essendo in grado di gestire l’appalto sta determinando che si consumi e si realizzi la più grande opera incompiuta – dichiarano i sindacalisti della Uil. Di certo la richiesta che da tempo lanciammo di un commissariamento dell’opera resta l’unica strada percorribile – conclude la Uil – perché ad oggi servirebbe reperire altri 62 milioni di euro, facendo lievitare in maniera esponenziale il costo iniziale del progetto, ma senza alcuna certezza, neppure su quale sia la ditta incaricata e senza alcun crono programma dei lavori, ci sembra una missione impossibile e chi è responsabile di questo disastro ne dovrebbe oggettivamente trarre le dovute conclusioni e passare la mano per evidente inadeguatezza. Noi, comunque, non ci arrendiamo e pretendiamo che il porto di Tremestieri non venga definitivamente cassato dal novero delle opere pubbliche da realizzare.”