La Reggina è esclusa dalla serie B. La domanda di iscrizione non è stata approvata dalla Covisoc. L’organo di controllo della FIGC invierà una pec alla società dove verranno dettagliate anche le motivazioni della decisione. In base alle nostre verifiche, la Reggina sarebbe stata bocciata soltanto per l’omesso pagamento dei 757 mila euro di tasse per lo stralcio del debito nei confronti dello Stato, senza altre mancanze.
Adesso la società ha la possibilità di fare ricorso su cui il Consiglio Federale si esprimerà il 7 luglio. Se l’unico rilievo sollevato rimarrà quello dei 757 mila euro, la sentenza di oggi si potrebbe anche ribaltare. Ma bisogna cambiare rotta, pagare subito la somma, rispettare gli organi federali, lavorare con umiltà e senza annunci, per salvare in extremis il calcio a Reggio. Se anche il ricorso venisse bocciato, sarà difficile anche immaginare di poter ripartire dalla serie D dati i tempi strettissimi per un’eventuale ripartenza da zero di una nuova società che sia continuità alla storia amaranto come accadde nel 2015 con l’ASD Reggio Calabria di Mimmo Praticò.
Le prossime tappe
La Reggina è in attesa della Pec che certifichi la mancata iscrizione. Dalla ricezione della stessa ha 5 giorni di tempo per presentare ricorso, da qui il 5 luglio. Il Consiglio Federale deve riunirsi per ratificare l’esclusione e si pronuncerà il 7 luglio. Qualora l’esito fosse ancora negativo, ci sarà il Collegio di Garanzia dello Sport. I passi successivi, fuori dall’ambito sportivo, sono Tar e Consiglio di Stato, 3 e 29 di agosto, a campionato inoltrato.