Sono ore di grande fibrillazione in casa Reggina: stasera alle 23:59 scadono i termini per la presentazione della domanda di iscrizione al prossimo campionato di serie B. I documenti sono pronti da ieri, stamani sono stati effettuati anche tutti i pagamenti necessari a regolarizzare le varie posizioni previste dai regolamenti federali. Era l’unico tassello mancante, adesso è tutto pronto e le carte verranno depositate in piena regola nelle prossime ore.
Saladini, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe saldato in anticipo i 784 mila euro di debiti con lo Stato previsti dal concordato approvato dal Tribunale (si tratta del 5% rispetto agli oltre 15,6 milioni di indebitamento del club, per il 95% stralciati dal piano di ristrutturazione del debito). La scadenza per pagare questa cifra (e degli altri 7 milioni con dipendenti e fornitori) era del 12 luglio 2023 (un mese esatto dall’omologa). Saladini avrebbe scelto in modo particolarmente astuto di anticipare di un anno il saldo nei confronti dello Stato per mettere un tassello in più dalla parte del club rispetto al ricorso in Corte d’Appello presentato dal Brescia e alle feroci polemiche che FIGC e Governo hanno espresso, tramite Gravina e Abodi, contro la società amaranto.
Dopo l’ok all’omologa era già complicato immaginare nuove ripercussioni nei confronti della Reggina anche nei seguenti gradi di giudizio, almeno sotto il profilo sportivo. Ma con il pagamento allo Stato già effettuato, sarebbe ancora più complesso per gli organi della giustizia ordinaria (e a maggior ragione sportiva) tornare sui propri passi. L’iter inevitabilmente si trascinerà, ma la Reggina avrebbe una freccia in più nel proprio arco.
Alla luce delle ultime notizie, la fumata bianca per l’iscrizione della Reggina è ormai imminente. Per l’altra, e cioè quella sulla cessione del club, confermiamo in pieno quanto abbiamo scritto nei giorni scorsi: la trattativa c’è, è in fase avanzata, ed è forte l’impressione che dopo l’iscrizione si concluderà in modo favorevole. I soliti scettici alimentano i consueti dubbi, ma a prescindere dall’esito che avrà, questa trattativa è assolutamente provata e documentata così come lo era stata nel 2015 quella con Nick Scali che poi purtroppo non andò in porto. Sui dettagli e sull’identità dell’acquirente rimane il massimo riserbo: la trattativa è gestita dagli esperti dello studio Tonucci&Parteners che stanno orchestrando tutta la compravendita lavorando dietro le quinte da molto tempo con enorme professionalità, così come avevano fatto da intermediari lo scorso anno nel passaggio di proprietà tra Gallo e Saladini.
L’impressione, appunto, è che siamo ai dettagli e che ci sia già (da tempo) un accordo di massima, ma bisognerà aspettare l’ok definitivo dell’iscrizione e probabilmente bisognerà rimanere col fiato sospeso qualche altro giorno. Soltanto venerdì 30 giugno, infatti, la Covisoc si esprimerà sulle domande di iscrizione e in modo particolare nel caso della Reggina si tratta di una scadenza determinante alla luce dei ricorsi pendenti non solo nel filone della giustizia ordinaria per il concordato, in Corte d’Appello appunto, ma anche nel filone della giustizia sportiva alla Covisoc. L’augurio è che non si debba attendere così tanto per formalizzare il passaggio di proprietà anche perchè abbiamo già scritto che dalla cessione del club dipende tutto l’assetto sportivo della Reggina: il destino del direttore Taibi, di mister Inzaghi e probabilmente anche di altri dirigenti è strettamente legato all’esito della trattativa e immaginare di dover aspettare anche quest’anno luglio per poter iniziare ad avere certezze in tal senso significherebbe per la seconda volta iniziare la stagione con un gap significativo rispetto alle avversarie, con inevitabili ripercussioni sul campo come già accaduto nel campionato appena concluso.