Reggio, manifestazione davanti al “Tito Minniti”: “pronti a fare la guerra, si chiami Aeroporto del Ponte sullo Stretto”

Reggio, Ripepi: "basta con la Sacal, serve una società di gestione nostra. Occhio ai reggini che svendono la città"

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Aeroporto, Ripepi: "rilanciamo lo scalo con una nuova società"
StrettoWeb

Il tema dell’Aeroporto dello Stretto e del suo rilancio ritorna con forza sulla scena politica. Questa mattina davanti al “Tito Minniti” di Reggio Calabria si è svolta la manifestazione dal titolo “Mai tappetino di nessuno” a difesa dello scalo reggino, organizzato da Massimo Ripepi, presidente della Commissione Controllo e Garanzia.

Ai microfoni di StrettoWeb, il consigliere di opposizione non le manda a dire: “siamo qua, liberi da casacche di partito, perché bisogna iniziare una battaglia di trasparenza e di luce, nel rispetto della legge, facendo nomi e cognomi, trovando le responsabilità per poi giungere ad una  soluzione che possa salvare il cuore della nostra città: l’Aeroporto non più dello stretto, ma del Ponte sullo Stretto. Come affermo da sei anni, è necessaria una scissione di ramo d’azienda, una società separata da Sacal a gestione unicamente Reggina. Non possiamo permettere di essere lo zerbino di altri competitor che non hanno alcun interesse a fare crescere i nostri territori. Passare da 800 mila passeggeri con la Sogas a 200 mila passeggeri l’anno con la Sacal, significa che l’Aeroporto è completamente allo sbando”. “L’Aeroporto del Ponte sullo stretto è il gioiello, il cuore pulsante della nostra città e ogni attività che si vuole sviluppare la si deve pensare intorno ad esso – continua il presidente della Commissione di Controllo e Garanzia Massimo Ripepi – questo deve essere l’Aeroporto del Ponte sullo Stretto; la costruzione del Ponte sarà l’opera più importante della storia e porterà un flusso ingente di persone che visiteranno la nostra città. Pertanto, tutto deve necessariamente essere collegato all’Aeroporto strategico attorno al quale si concentreranno tutte le infrastrutture”.

Evidenzia il consigliere che il declino dell’aeroporto è esclusivamente una questione politica: “le responsabilità sono di Falcomatà e dei politici reggini che fino ad ora si sono venduti per un piatto di lenticchie non mettendo al primo posto l’interesse di Reggio. Falcomatà ora da carnefice tenta di trasformarsi in vittima e magari in capopopolo. Vi ricordo che lui sosteneva che non bisognasse parlare dell’aeroporto in Consiglio Comunale e che mai avrebbe fatto da capopopolo; lui non deve fare il capopopolo, lui deve essere il servitore dei cittadini: il più il grande deve essere il servo di tutti. Lamezia e Catanzaro fanno legittimamente il loro interesse. Non siamo contro i lametini e i catanzaresi, ma anche noi dobbiamo portare acqua al nostro mulino e combattere per la verità, la trasparenza e la giustizia per Reggio”, conclude.

Il noto imprenditore ed ex amministratore con Italo Falcomatà, Pino Falduto, presente all’iniziativa, sottolinea “l’importanza dello scalo ma va rilanciato, reso più moderno con la creazione di una rete di collegamento con il mare e la ferrovia. Dobbiamo puntare, quindi, ad una struttura assolutamente funzionale che risponda alle esigenze del territorio”.

Aeroporto dello Stretto, Pino Falduto: "lo scalo non si tocca, va rilanciato"
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  • Manifestazione Aeroporto Stretto
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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  • manifestazione aeroporto stretto
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