Rosario Curcio, assassino di Lea Garofalo, si è impiccato in carcere

Rosario Curcio è morto suicida in carcere, il killer di Lea Garofalo è stato trovato impiccato nella cella dove stava scontando l'ergastolo

StrettoWeb

Rosario Curcio, l’assassino di Lea Garofalo, è morto. Curcio, 47 anni, si è impiccato nella sua cella nel carcere di Opera, a Milano, ed è deceduto dopo due giorni di ricovero in terapia intensiva. Stava scontano un ergastolo per la morte della collaboratrice di giustizia Lea Garofalo. Della giovane, Curcio, aveva anche distrutto il cadavere. Come scrive il Giorno, il detenuto era stato soccorso mercoledì, ma le sue condizioni sono apparse subito gravissime, ed era stato trasportato all’ospedale San Paolo, dov’è morto ieri.

Curcio, originario di Camilletto, frazione di Petilia Policastro, nel crotonese, era stato condannato in concorso con il marito di Lea, Carlo Cosco. Insieme a loro condannati anche Vito Cosco, Massimo Sabbatino e Carmine Venturino. Proprio Carlo, nel novembre 2009, convinse l’ex compagna ad andare a Milano. Lei era appena uscita dal programma di protezione. La scusa era quella di parlare del futuro della figlia Denise.

L’omicidio di Lea Garofalo

Giunta a Milano, Carlo condusse Lea in un appartamento, dove ad attenderli c’era il fratello Vito detto “Sergio“. La donna venne subito uccisa. Il corpo fu poi spostato da Venturino, Curcio e Sabbatino. Lo portarono in un terreno del quartiere San Fruttuoso di Monza e gli diedero fuoco. Il cadavere di Lea bruciò per tre giorni. Per anni l’idea degli inquirenti era che il corpo fosse stato sciolto nell’acido. Fu la confessione di Venturino a ricostruire la dinamica e a far rinvenire oltre duemila frammenti ossei e la collana della donna.

La condanna all’ergastolo in primo grado per Curcio, detto “Patatino”, era stata confermata sia dalla Corte d’Assise d’Appello che dalla Cassazione nel 2014. Curcio faceva parte della banda di Carlo Cosco, con la quale aveva partecipato a diverse attività criminali: spaccio di droga, usura, estorsioni, minacce e violenza.

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