Sampdoria, Spezia, Lecce, Parma: si stringe il cerchio sugli allenatori. E il margine per Inzaghi si riduce

Per l'allenatore Pippo Inzaghi o la Reggina o le vacanze: il margine di scelta si riduce alla luce delle panchine quasi tutte occupate

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Mister Inzaghi, in queste settimane, è stato accostato praticamente a mezzo calcio italiano. Pisa, Sampdoria, Lecce, Spezia, Parma. Forse anche ad altre, pure all’estero (rumors turchi). Non sappiamo quanto ci sia di vero, non sappiamo se realmente lo abbiano contattate tutte, nessuna o qualcuna. Ciò che è certo, però, è che non è emersa alcuna novità concreta in tal senso. Anzi, le panchine delle squadre sopracitate stanno per essere occupate un po’ alla volta. Al Pisa ci va Aquilani, il Parma continua con Pecchia, Lecce e Spezia sarebbero a un passo da D’Aversa e Baroni, per la Samp la prima scelta è sempre Grosso, pur con qualche frenata negli ultimi giorni.

E Inzaghi? E Inzaghi, in questa settimana, è stato super impegnato a Milano. Prima il funerale di Berlusconi, poi la presentazione del suo libro, “Il momento giusto”. La Reggina? Boh. Silenzio stampa, a detta sua. Ha atteso, sta attendendo, attende. Non sappiamo se le offerte ricevute (a patto che ci siano state) siano state declinate perché sta aspettando il club amaranto (con la proprietà non ci si sente da un po’ di settimane), con cui ha ancora due anni di contratto. Non sappiamo se invece le altre richieste non lo abbiano soddisfatto. Sicuramente, da professionista qual è, vorrà dare la precedenza alla società per cui è ancora sotto contratto. In poche parole: “se non ho parlato ancora con la Reggina, non posso prendere impegni con altri”. Sensazione nostra, ovviamente, usando la logica.

Di certo, al momento il futuro di Inzaghi è l’ultimo dei problemi. C’è l’iscrizione, c’è il passaggio di quote, ma tutto tace tra incertezza e fiducia. Per Inzaghi il margine di scelta, però, si riduce. Probabilmente, o Reggina o vacanze. L’impressione è che a lui interessi poco. Non vive di soldi o panchine “per forza”, ma vive di emozioni, stimoli, passione. Ciò che gli aveva permesso di scegliere la Reggina. Altrimenti, lo aveva detto, non avrebbe avuto problemi a stare fermo. Adesso è anche così. Con la vecchia proprietà (ormai è rimasto solo Saladini), a meno di clamorosi capovolgimenti, il futuro è già scritto. Con la nuova invece ci si potrebbe sedere a tavolo e discutere.

Reggina, la “grana” ritiro

La speranza è che non si arrivi col fiato corto anche quest’anno. A differenza di 12 mesi fa, però, questa volta una struttura societaria c’è e sta anche già programmando il ritiro. A tal proposito, si era pensato inizialmente al Trentino, poi all’Umbria. Nulla di fatto, secondo quanto ci risulta. La scelta potrebbe propendere per il Sud: o Campania o la Sila. E’ chiaro che solitamente la scelta del ritiro sia strettamente legata all’idea dell’allenatore, ma il tempo stringe e serve bruciare le tappe. Con Inzaghi o no? Lo scopriremo presto.

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