Sicilia, verso la crescita economica: la giunta regionale approva il Defr

Secondo le stime il Prodotto interno lordo della Sicilia crescerà circa dell'1 per cento, in linea con quello nazionale

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“Presentiamo un Defr che, pur nella prudenza necessaria dinanzi alle difficoltà congiunturali che attraversa l’intero Paese, offre segnali confortanti e dati in positivo per la nostra economia. Il nostro governo è a lavoro per irrobustire e rendere sempre più strutturale la crescita, seguendo il percorso già avviato di sostegno alle famiglie e alle imprese. Non mancano le misure per rilanciare gli investimenti e rafforzare la competitività della nostra regione. Per altro verso, non perdiamo di vista il risanamento dei conti e la necessità di contenere e via via ridurre, come già sta avvenendo, l’indebitamento dell’ente, sottoposto inoltre a un virtuoso processo di riordino istituzionale. Stiamo tagliando i rami secchi e le società inattive, ma anche imprimendo una decisa accelerazione alla transizione digitale del processo amministrativo, a cui dovrà dare nuovo slancio il ringiovanimento del personale tramite le nuove assunzioni che intendiamo concordare con Roma”. Sono queste le parole del presidente della Regione, Renato Schifani, dopo l’approvazione da parte della giunta del nuovo Documento di economia e finanza regionale 2024/26, su proposta dell’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone.

Il Defr rappresenterà lo strumento di programmazione economica della Regione per il triennio 2023/2025 e si articola in tre sezioni: la prima, dedicata al quadro macroeconomico della Sicilia; la seconda  dedicata alla politica economica seguita dalla Regione infine, la terza sezione del Defr si concentra sull’analisi del quadro finanziario dell’Ente.

“Migliorano i conti e riduciamo sempre più le fragilità di bilancio e accresciamo la credibilità della Regione in ambito economico-finanziario. Il governo Schifani lavora in questa direzione e i numeri del Defr confermano l’efficacia del nostro impegno: l’indebitamento della Regione è ormai stabilmente in calo e si riduce il disavanzo, mentre d’altra parte cresce il gettito erariale, consegnandoci nuove risorse da impiegare virtuosamente nel sostegno al tessuto socio-economico siciliano. Superare la crescita di un punto di Pil diventa a questo punto un obiettivo possibile, qualificando e accelerando la spesa pubblica, con importanti iniezioni finanziarie nei settori produttivi e con l’incremento degli investimenti nelle grandi opere pubbliche, essenziali per il salto di qualità dei servizi, ma soprattutto per la qualità della vita della nostra regione. Inoltre, la certezza della spesa e il miglioramento delle tempistiche dei pagamenti, già avviato, sarà d’aiuto alle imprese per fare la loro parte”. E’ quanto dichiarato dall’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone.

Secondo le stime il Prodotto interno lordo della Sicilia crescerà circa dell’1 per cento, in linea con quello nazionale. Il sistema economico Siciliano, nonostante le difficoltà causate dalla guerra in Ucraina, ha retto principalmente grazie al settore dei servizi – ormai in ripresa post pandemica – e dalla capacità di spesa delle famiglie, favorito sia da un accumulo precedente di risparmi, sia dalle politiche governative e regionali di sostegno ai redditi.

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