Da questa mattina in giro per la Sicilia sono apparsi dei manifesti anonimi con fondo rosso in cui campeggia la scritta: “finalmente a Taormina torna la vera tragedia”. C’è solo il volto che riconosciamo. Quello è inequivocabile. Sì. È di Angelo Duro. Poi ci sta una data: “7 agosto 2023, Teatro Antico di Taormina”. E se facciamo due più due, il risultato è che Angelo Duro ci ha appena annunciato a suo modo l’evento più irriverente e devastante che quest’estate ci sarà in Sicilia.
Ebbene sì. Finalmente, dopo 45 sold out nei teatri più prestigiosi d’Italia (tre al Teatro Arcimboldi di Milano, tre sold out al Teatro Colosseo di Torino, due al Brancaccio di Roma, due al Teatro Bellini di Napoli, due Pescara etc…) Angelo Duro, sbarca in Sicilia e nel teatro più prestigioso di sempre, il Teatro Antico di Taormina. Ed è la prima data col suo nuovo tour dal titolo: “sono cambiato”, che sta facendo discutere tutti e che lo ha consacrato del tutto, facendolo anche annoverare tra gli ospiti del Festival di Sanremo 2023.
Adesso stiamo a vedere cosa succederà dopo questa nuova provocazione dell’artista più irriverente e cinico d’Italia. Ricordiamo che lo scorso anno aveva annunciato il suo tour estivo italiano con dei manifesti che auguravano “una bellissima giornata di m***a”, e dopo aver subito la censura e la polemica, neppure queste sono bastate a fermarlo. Tutte le date sono andate sold out. Ora non ci resta altro che attendere il 7 agosto per sentire cosa avrà da dire. I biglietti sono già in vendita nel circuito Ticketone.
Pietrangelo Buffafuoco ha scritto di lui: “Angelo Duro, il comico che innesca le menti Di artisti padroni del ragionamento comico, fuori da ogni schema consolidato e da qualsiasi retorica buonista e consolatoria non ce ne sono certo centomila, non si può dire nessuno ma uno in Italia – solo uno – c’è ed è appunto Duro. Di artisti capaci di innescare la miccia della libertà mentale e dello spirito critico nello spettatore non se ne vedevano dal tempo di Giorgio Gaber e Duro – uno che non potrà mai andare in tivù e però riempie i teatri – è durissimo nei contenuti, perfetto nei tempi comici, irresistibile nei silenzi (lunghissimi), magnifico poi nel crearsi un pubblico dalla testa libera, liberissima e dal cattivo carattere. Come lui. Imprendibile. E imperdibile”.