Non è tardata ad arrivare la replica di Nino Bartolotta, esponente di spicco del Partito Democratico siciliano, a Cateno De Luca, sull’accuse lanciate da quest’ultimo quando Bartolotta era segretario comunale a Taormina durante la sindacatura di Mario Bolognari.
Lettera aperta all’On.le Sindaco, Cateno De Luca,
“Egregio,
Atteso il suo ormai evidente e quasi morboso interesse alla mia professione di Segretario Comunale, nonché le innumerevoli occasioni, in ultimo nella giornata di ieri, in cui continua a chiamare in causa il mio periodo di servizio al Comune di Taormina, ritengo opportuno chiarire a Lei e magari ricordare al suo smemorato “suggeritore” quanto segue. Premetto che il sottoscritto, diversamente da come qualcuno racconta, è stato nominato segretario comunale a Taormina nel marzo del 2019. La sede di segreteria era vacante dal novembre 2018 perché la Segretaria titolare, dopo aver maturato i requisiti per accedere a Comuni di classe superiore, grazie al servizio prestato a Taormina, anche e soprattutto durante la sindacatura Bolognari, era stata da Lei nominata al Comune di Messina. Il sottoscritto ha usufruito della prerogativa in capo all’Ente di poter optare, con una semplice deliberazione di Giunta Comunale, per l’ampliamento della platea per la individuazione di un segretario comunale di fascia A o B, quest’ultima categoria di mia appartenenza al tempo dell’avviso di pubblicazione della sede.
Prima falsità: quando sono stato nominato segretario comunale a Taormina non ricoprivo alcun incarico di partito e non ero segretario provinciale del PD – come Lei ripetutamente sostiene – carica che, peraltro, ho assunto soltanto negli ultimi 6 mesi di servizio a Taormina. Ovviamente, è noto, e non l’ho mai nascosto, il più che datato rapporto di stima e di fiducia che mi lega al prof. Bolognari, anche al tempo in cui militavamo entrambi in partiti politici diversi. E’ indubbio, come ritengo sarà successo anche a Lei in tante occasioni da Sindaco, che siffatto rapporto abbia contribuito alla mia nomina, ma ciò è consentito dalla legge, in quanto, come Lei ben sa, la nomina del Segretario Comunale è in via prioritaria una scelta fiduciaria del Sindaco! Vorrei provare anche ad aiutarLa ad uscire da questa sua ormai perdurante ed incomprensibile ossessione, ma sinceramente non saprei riferire se e quanto abbia influito, in questa scelta, la mia appartenenza al PD. Questo dovrebbe chiederlo al Prof. Bolognari, perché, mi creda, io non l’ho mai chiesto e non mi sono mai posto la domanda!! Di certo posso riferire, con assoluta franchezza, che la mia professione e la mia credibilità sul lavoro non me la sono costruita grazie al PD, ai favori o alle “merende” come le definisce Lei, della politica o di qualsivoglia Sindaco, visto che, fatta eccezione per la breve parentesi taorminese, ho sempre lavorato e lo faccio ancor oggi, con sindaci di tutt’altra parte politica, persone valide e rispettose dei ruoli, che certamente non mi hanno scelto per motivazioni politiche…. anzi! Poi mi chiedo e Le chiedo: ma perché tutte le nomine da Lei fatte nelle partecipate del Comune di Messina, pur rispondendo a Lei politicamente, sono insindacabili atti dovuti verso competenti e stimati professionisti, e una istituzionale nomina a segretario comunale di Bartolotta a Taormina, adottata nel pieno rispetto della normativa, è il risultato di uno scambio politico?
Seconda falsità: la sede di segreteria di classe II non veniva mantenuta tale per fare una cortesia al sottoscritto, in quanto la stessa non è stata riclassificata nella classe 1/B (con conseguente accesso solo ai segretari di Fascia A) subito dopo che io sono andato via – come Lei impropriamente asserisce – bensì dopo ben due anni dal mio trasferimento presso altro Comune e precisamente nel marzo dello scorso anno. Dopo che il sottoscritto ha lasciato Taormina, infatti, Il Sindaco Bolognari ha nominato un nuovo Segretario Comunale, anch’egli di Fascia B che, peraltro, Le assicuro, non ha mai militato nel PD! Terza falsità: il Comune di Taormina non ha subito alcun sacrificio o qualsivoglia svantaggio, come Lei sostiene, quale conseguenza di siffatta scelta di due Segretari di Fascia B.
Infatti, la scelta di due Segretari di Fascia B piuttosto che di fascia A ha fatto risparmiare alle casse comunali taorminesi nei quattro anni di permanenza al comune alcune decine di migliaia di euro, e, visto che anche quello del risparmio sulla “pelle dei dipendenti” continua ad essere il Suo cavallo di battaglia, mi stupisco che ciò l’abbia a tal punto scandalizzata, da diventare un’ossessione! Chiarisco che non ho usato Taormina per un vantaggio economico personale e poi sono andato via quando non mi serviva più, come da Lei falsamente affermato. Queste azioni, semmai, appartengono al modus operandi di altri personaggi, come si è potuto constatare prima a Santa Teresa di Riva e poi a Messina. Peraltro, ho scelto di andare a lavorare fuori provincia, in Comuni di tutto rispetto, ma certamente non di visibilità internazionale come Taormina, affrontando maggiori disagi e in condizioni certamente meno vantaggiose di Taormina.
Quarta falsità: non ho conseguito l’iscrizione nella fascia A grazie al servizio svolto a Taormina, come Lei sostiene, semmai il servizio svolto anche ma non solo a Taormina, come prima di me per tanti altri colleghi, mi ha consentito di maturare i requisiti per accedere al corso di specializzazione per essere iscritto in fascia A, iscrizione legittimamente conseguita solo a seguito di superamento di prove scritte ed orali, ma che non mi consente, a tutt’oggi, di svolgere il servizio in comuni di classe superiore. Se avessi voluto usare Taormina, come Lei arbitrariamente e in più occasioni ha asserito, avrei dovuto fare l’esatto opposto: ossia rimanere a Taormina e dopo aver superato il corso di specializzazione, continuare a svolgere il servizio necessario nell’Ente riclassificato, così da maturare gli ulteriori requisiti di servizio per accedere a Comuni di maggiori dimensioni. Tutto ciò che ho scritto è documentabile. Non è che mi interessi riferirlo a chi distorce la realtà per propri scopi, ma solo a chi avrà la possibilità e la voglia di leggere queste righe senza lo spirito del tifoso. Dopo le Sue innumerevoli versioni sull’argomento, ritengo opportuno e doveroso, conclusasi la campagna elettorale, dare anche io la mia versione: ho lasciato Taormina perché non ho saputo o forse non ho voluto ambientarmi al contesto taorminese, ma ancor di più perché ho compreso il rischio delle speculazioni politiche che da lì a poco sarebbero arrivate, anche a causa del mio doppio ruolo di Segretario provinciale PD e Segretario del Comune di Taormina; e non volevo che ciò intralciasse l’azione del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale. E col senno di poi, visto che l’argomento è stato e continua ad essere il suo “cavallo di battaglia” ci avevo visto giusto! Sperando di aver contribuito a chiudere definitivamente la vicenda, Le auguro una buona permanenza a Taormina.