Caos aeroporti in Sicilia: “situazione da Paese non civile”

L'associazione di consumatori segnala che utenti "sono stati a spostarsi con i propri mezzi negli aeroporti di Comiso, Palermo e Trapani perché il sistema di trasferimento dei passeggeri con navette verso gli scali siciliani che stanno sopperendo all'emergenza pare che sia entrato a regime solo ieri"

StrettoWeb

“A sei giorni dall’incendio dell’aeroporto di Fontanarossa a Catania, viaggiatori e turisti sono lasciati alla mercé, senza informazioni e servizi. Le file sono interminabili, decine gli autobus fermi a Trapani per trasportare i passeggeri fino a Catania, incidenti e traffico insieme al caldo asfissiante di questo periodo stanno rovinando le vacanze ai turisti, arrivati nell’isola per trascorrere le vacanze“. E’ quanto affermano in una nota da Adoc nazionale, Sicilia e Catania. “In attesa di risposte – aggiungono le associazioni – i passeggeri sono assiepati come formiche a 45 gradi nel ‘Terminal C’ di Catania, come negli aeroporti di Trapani e Palermo. Una situazione vergognosa non da Paese civile. Non è ammissibile che ci siano ritardi per la risoluzione delle problematiche dovute all’incendio in Sicilia, punto nevralgico, da un punto di vista economico e turistico, del nostro Paese soprattutto in questo periodo di alta stagione”. Secondo la presidente Adoc nazionale, Anna Rea, “a questa ennesima situazione emergenziale non si sta rispondendo con azioni altrettanto straordinarie da parte di tutti gli attori responsabili, dalle Istituzioni nazionali a quelle regionali, fino alle società di gestione aeroportuali e alle compagnie aeree”. “Le condizioni dei viaggiatori sono indegne: manca una comunicazione adeguata ai consumatori, non ci sono autobus sufficienti. Sembra di essere dimenticati da Dio – ha continuato Rea – senza ferrovie e autostrade, percorrere le statali è un’odissea tra interruzioni e incendi. Ci vogliono 4 ore e mezza per fare 200 km. E ancora, i trasporti via mare risultano insufficienti per non parlare delle tariffe esorbitanti senza ricevere un servizio adeguato. Si è parlato della possibilità di mettere a disposizione l’aeroporto di Sigonella per ridimensionare e alleviare i disagi ai passeggeri, ma – ha detto Rea – tutt’ora non si hanno certezze sull’apertura dello scalo e l’aeroporto di Comiso continua il servizio solo per alcune compagnie e poche rotte. Invitiamo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che pensa al Ponte di Messina, a fare un piano straordinario infrastrutturale per la Sicilia: qui manca tutto. Stiamo valutando i profili delle responsabilità con i nostri consulenti legali e le eventuali azioni da intraprendere nelle opportune sedi a tutela degli interessi e dei diritti dei consumatori”. L’Adoc, mette a disposizioni i propri sportelli a disposizione di tutti gli utenti che hanno bisogno di assistenza e tutela.

“L’aeroporto di Palermo è al collasso”

La Gesap aveva annunciato che a partire da oggi non avrebbe più gestito voli dirottati dall’aeroporto di Catania. Una decisione “stigmatizzata” dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani per la mancanza di “un doveroso confronto con gli organi di controllo”. Per Schifani la Gesap ha così ingenerato “uno stato di allarmismo e tensione sociale in quanti hanno scelto di trovare in Sicilia, simbolo dell’accoglienza, un luogo ideale per le vacanze”. Il direttore generale della Gesap Natale Chieppa, aveva segnalato all’Enac i problemi. “L’organizzazione di mezzi e personale è in costante sofferenza già da fine giugno e con il sopraggiungere dei voli dei passeggeri, a seguito della chiusura dell’aeroporto di Catania, è al collasso completo“, scrive Chieppa nella lettera indirizzata all’Enac.

La nota del Codacons

L’associazione di consumatori segnala che utenti “sono stati a spostarsi con i propri mezzi negli aeroporti di Comiso, Palermo e Trapani perché il sistema di trasferimento dei passeggeri con navette verso gli scali siciliani che stanno sopperendo all’emergenza pare che sia entrato a regime solo ieri”. Inoltre moltissimi dei viaggiatori che sarebbero dovuti partire da Fontanarossa, e che invece sono stati dirottati su latri scali, non hanno ricevuto l’assistenza adeguata“. Anzi, sottolinea il Codacons, “molti hanno ricevuto comunicazione che il loro volo sarebbe partito da altro aeroporto, diverso da quello di Catania, solo qualche ora prima del decollo, e hanno perso il volo e sono state obbligate ad acquistare dei nuovi biglietti”. “Il danno per questi viaggiatori, quindi, è stato doppio – afferma l’avvocato Bruno Messina vice presidente regionale dell’associazione – e il Codacons, dopo aver presentato esposto alla Procura di Catania ed essersi costituito parte offesa, annuncia oggi istituzione del “Comitato utenti vittime caos aeroporti Sicilia’ per fornire assistenza legale ai viaggiatori in caso di qualsiasi criticità connessa alla chiusura dell’aeroporto Fontanarossa”.

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