Carlo Calenda a Reggio Calabria esalta il sindaco Versace e sul Ponte si contraddice in 3 minuti

Oggi a Reggio Calabria, a Palazzo Mottareale, si è svolto l'incontro del partito Azione, alla presenza del leader nazionale Carlo Calenda

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Reggio Calabria: intervista a Carlo Calenda
StrettoWeb

Carmelo Versace è stata l’unica persona in grado di impressionare Carlo Calenda. Passeggiando con lui in giro per Reggio Calabria, durante la sua prima visita qui, è rimasto impressionato dalle tante telefonate ricevute, quasi tutte con richieste di problemi da risolvere“. E’ questa l’introduzione fatta dalla moderatrice durante l’incontro che si è svolto oggi a Reggio Calabria, a Palazzo Mottareale, del partito Azione, alla presenza del leader nazionale Carlo Calenda. Presenti il senatore Marco Lombardo e il sindaco f.f. della Città Metropolitana, Carmelo Versace, oltre a tutta la dirigenza locale “per parlare delle proposte, del ruolo e delle prospettive di Azione nel territorio calabrese“.

Ora, bisogna capire se ricevere tante telefonate nelle quali si chiede di risolvere dei problemi sia effettivamente un fatto positivo o negativo, per un sindaco. Ma lo stesso Versace, nel corso del suo intervento, rivela che “io dico spesso grazie e scusa. Scusa ai nostri concittadini se non sempre siamo riusciti a fare quello che abbiamo promesso in campagna elettorale. Abbiamo tante problematiche irrisolte. La Calabria è una terra dalle tante contraddizioni. Qui a Reggio, poi, siamo speciali perché abbiamo due sindaci“. E Calenda, a margine dell’incontro, si dice soddisfatto ed orgoglioso del lavoro svolto fino a questo momento da Versace a Reggio Calabria, definendolo una persona concreta e che ha piena cognizione di numeri e fatti inerenti la gestione del territorio.

Carlo Calenda sul Ponte sullo Stretto

Immancabile, ovviamente, un accenno al Ponte sullo Stretto. Calenda, in questo caso, riesce a dichiararsi a favore del ponte, ma allo stesso tempo tira fuori dal cilindro uno dei cavalli di battaglia dei No Ponte: con quei soldi, dice, si dovrebbero “rimettere a posto le ferrovie, o l’impianto idrico che in questa città è vecchissimo. Io non sono contrario, ma alla fine il ponte non si farà“. Eppure, solo pochi minuti prima, aveva detto che le “infrastrutture non vengono considerate sul serio, perché il problema non sono i soldi ma l’incapacità di spenderli“.

Se il problema non sono i soldi ma l’incapacità viene naturale chiedersi come mai, in tutti questi anni in cui si è preso tempo per la costruzione del ponte, non si sia provveduto a rafforzare il sistema infrastrutturale. E allora forse è vero: il ponte è propaganda, ma lo è soprattutto per chi cerca ancora, dopo una legge approvata ad ogni livello governativo, di sminuirne progetto, funzioni e portata.

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  • Carlo Calenda a Reggio Calabria
    Foto Salvatore Dato / StrettoWeb
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