Mastelli banditi, migliaia di cassonetti e un termovalorizzatore: come funziona la raccolta dei rifiuti a Zurigo | REPORTAGE

Reportage sulla raccolta dei rifiuti a Zurigo, la città con la miglior qualità della vita al mondo che aborre l'obbrobrio indecoroso dei mastelli e bandisce il porta a porta: il sistema funziona con i tradizionali cassonetti e un termovalorizzatore a 15 chilometri dal centro storico

  • cassonetti spazzatura zurigo
    foto di Peppe Caridi © StrettoWeb
  • zurigo cassonetti
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  • zurigo città
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Zurigo, con i suoi 445 mila abitanti, è la principale città della Svizzera: sorge nel Nord del Paese, a soli 25 chilometri dal confine con la Germania, eppure è ad appena tre ore di auto da Milano. Ecco perchè si tratta di un punto di riferimento ideale per gli amministratori pubblici italiani che vogliono capire come fa questa città così vicina all’Italia ad essere considerata da tutte le graduatorie internazionali il top assoluto al mondo per vivibilità e qualità della vita. Nello specifico, Zurigo è stata per sette anni consecutivi (dal 2002 al 2008) prima in assoluto a livello mondiale nella prestigiosa e autorevole classifica di Mercer sulle città con la migliore qualità della vita al mondo, e successivamente dal 2009 si è sempre classificata al secondo posto superata soltanto da Vienna.

A Zurigo, inoltre, vivono circa 17 mila italiani: non sarà difficile per un Sindaco di una città come Messina o Reggio Calabria avere un riferimento utile per trovare la strada giusta che conduca a Zurigo, appunto, con l’obiettivo di adottarne le scelte virtuose anche in riva allo Stretto, migliorando la qualità della vita anche di messinesi e reggini o, più in generale, di calabresi e siciliani.

Visitando Zurigo la prima cosa che balza subito all’occhio è la dimensione di una grande città (oltre un milione e mezzo di residenti nell’area metropolitana) realizzata a misura d’uomo, con pochissime automobili nonostante strade larghe e grandi dedicate perlopiù a mezzi pubblici ecologici, come tram e treni, ma anche a piste ciclabili e spazi pedonali. Numerosissimi i parchi, i giardini, le fontane e le aree verdi dove gli abitanti e i turisti trascorrono il loro tempo all’insegna dello svago e del relax. I lavoratori si spostano perlopiù in tram e in bicicletta, con cui vanno anche a fare la spesa nonostante buona parte della città sorga in salita. La zona collinare è ben collegata persino con un’antichissima funicolare automatica (nelle immagini a corredo dell’articolo) che in continuazione fa la spola per un brevissimo tratto che conduce alla collina dell’Università (una delle più prestigiose al mondo), evitando agli studenti due rampe a perdifiato. E pensare che a Reggio Calabria c’è ancora chi contesta la realizzazione del sistema di mobilità elettrica del tapis roulant di via Giudecca che conduce dal Lungomare alla via Reggio Campi (su un dislivello molto più importante)!

Il funzionamento dei mezzi pubblici di Zurigo è dato dalla loro straordinaria efficienza: collegano tutta la città in continuazione, giorno e notte, senza disservizi e con una puntualità… svizzera, appunto! Ma uno degli aspetti più rilevanti di Zurigo è la straordinaria pulizia della città. I netturbini lavorano h24 per mantenere le strade pulite e disinfettate, tanto che i zurighesi possono tranquillamente fare il bagno nel loro lago e anche nel loro fiume, il Limmat, dove ci si può far trasportare dalla corrente tuffandosi da veri e propri stabilimenti balneari: ecco perchè si può considerare una città di mare nel cuore delle Alpi.

Ma come fa Zurigo ad essere una città così pulita? I fanatici dell’innovazione ultra-green darebbero per scontato che ogni zurighese sarebbe ligio a differenziare persino i tappi delle bottiglie dei detersivi o le microplastiche del dentifricio, e invece a Zurigo c’è un sistema di raccolta differenziata tradizionale che bandisce completamente i mastelli e aborre l’obbrobrio indecoroso del porta a porta, considerato un insulto alla comodità e alla libertà degli individui oltre che un’offesa al pubblico decoro.

La città è tappezzata di cassonetti (vedi fotogallery scorrevole a corredo dell’articolo), in gran parte per l’indifferenziata dove ogni cittadino è libero di depositare i propri rifiuti come vuole e quando vuole, e in piccola parte “intelligenti” cioè utili al riciclo, dove si può depositare la carta, il cartone, la plastica e il vetro – senza alcun obbligo ma solo per libera scelta – tramite un’apposita scheda che consente di ottenere dei bonus in base alla quantità di rifiuti riciclati. Chi non vuole differenziare e riciclare non ha alcun obbligo e alcuna penalità. Chi vuole farlo, viene incentivato.

L’adesione, in ogni caso, non è elevatissima. Il livello di differenziata in città si attesta intorno al 45%, mentre il rimanente 55% è indifferenziato che viene bruciato nel termovalorizzatore di Horgen, che si trova ad appena 15 chilometri di distanza dal centro storico, a pochi metri dalla costa del lago di Zurigo. Questa enorme frazione di rifiuti viene trasformata in energia alimentando le forniture elettriche della città. La Svizzera è uno dei Paesi con la più alta produzione al mondo di rifiuti (parliamo di oltre 700 chili di spazzatura pro capite), in linea con gli standard di una vita ricca e opulenta di una Nazione che è la terza al mondo per ricchezza (dopo i minuscoli Lussemburgo e Liechtenstein) con un pil pro-capite di oltre 90 mila euro, tre volte superiore a quello dell’Italia.

Quella di Zurigo è soltanto l’ennesima dimostrazione del fatto che per avere città pulite ed efficienti non bisogna rincorrere le manie iper ecologiste rivolte alla decrescita e al ritorno al passato: un efficiente sistema di raccolta dei rifiuti nei tradizionali cassonetti con un termovalorizzatore adeguato alle dimensioni dell’area garantisce la resa migliore per rendere le città pulite e decorose, senza la vergogna dei cumuli di rifiuti fuori da ogni portone, senza la sporcizia dei mastelli porta a porta, senza l’assurda imposizione ai cittadini di dover differenziare e di dover depositare questo quel giorno e quell’altro l’altro giorno. In nessuna città del mondo evoluta e progredita funziona così.

In riva allo Stretto qualcuno ci ha provato, ha già ampiamente fallito tanto che di recente a più riprese sindaci e amministratori hanno annunciato il ritorno dei cassonetti che però ancora non si sono rivisti. Fate al più presto. Torniamo città normali. E poi, come potete vedere nelle immagini di Zurigo a corredo dell’articolo, anche in Calabria e Sicilia ci potrà essere qualcuno che sui cassonetti dipingerà una falce e martello con una vernice spray rossa. Magari questo può agevolarvi a restituirci un po’ di normalità…

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