Il diritto di restare in Calabria: la mobilitazione dei tirocinanti si sposta all’aeroporto di Lamezia

La protesta dei tirocinanti calabresi, in attesa di contrattualizzazione, dopo il dispiegamento di forze dell'ordine in stazione, si è spostata in aeroporto con l'appoggio di USB

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StrettoWeb

“Con le ultime accese mobilitazioni alla Cittadella regionale e a Roma, i tirocinanti calabresi, rappresentati dall’USB, hanno ottenuto ulteriori interlocuzioni con i parlamentari calabresi Orrico (M5S) e Cannizzaro (FI) per la presentazione di nuovi emendamenti sulla contrattualizzazione dei tirocinanti impiegati negli enti pubblici e per la pubblicazione di un nuovo bando per i tirocinanti non idonei. Oggi era previsto l’inizio della discussione in Commissione, che però è stato rimandato a lunedì prossimo, 24 luglio. L’iter si dovrebbe quindi concludere il 28 luglio, data in cui la discussione degli emendamenti arriverà in Aula alla Camera”. Lo dichiara in una nota l’Unione Sindacale di Base della Federazione Regionale Calabria.

“Questa mattina, quindi, i tirocinanti calabresi giunti da ogni angolo della regione per discutere di tutte le tappe della vertenza, si sono riuniti presso il Dopolavoro ferroviario della stazione di Lamezia, dove un ingente dispiegamento di forze dell’ordine in tenuta antisommossa ha militarizzato la zona, identificando i lavoratori e le lavoratrici e impedendo loro di riunirsi in assemblea sindacale. Di fronte a questi abusi i tirocinanti si sono diretti all’aeroporto internazionale di Lamezia, dove hanno messo in atto una protesta simbolica”.

“Vogliamo avere il diritto di lavorare e di restare in Calabria. Senza contrattualizzazione, migliaia di persone saranno costrette a partire” – hanno affermato con convinzione. La vertenza dei tirocinanti calabresi è paradigmatica di uno Stato forte con i deboli e debole con i forti, che non sa dare risposte alle zone più depresse del paese, destinando interi territori alla desertificazione e migliaia di famiglie alla disperazione. Per questa ragione, non arretriamo di un centimetro e porteremo avanti, fino in fondo, una vertenza che, oltre essere fondamentale per i lavoratori, assume un valore simbolico per una regione intera”.

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