Le Frecce Tricolori e la gufata dei comunisti: cari piloti, fate scongiuri o andate a Bagnara

Proseguono le polemiche contro le Frecce Tricolori: questa volta è Rifondazione Comunista a scagliarsi contro i poveri piloti profetizzandone la morte

StrettoWeb

Ieri a Donnalucata, in Sicilia, si è svolto lo spettacolo suggestivo e affascinante della Frecce Tricolori. Una performance che, come sempre accade da decenni, ha estasiato i presenti. Ma, esattamente come sta accadendo a Reggio Calabria per il medesimo spettacolo che si svolgerà il prossimo 30 luglio, le polemiche sono arrivate puntuali. E sono tutte intrise di quel benaltrismo tanto caro ad alcuni.

In una nota congiunta diffusa nei giorni scorsi da Rifondazione Comunista e Unione Popolare si sciorina una sorta di iettatura di quelle da far venire i brividi, nei confronti delle Frecce Tricolori e dei piloti. Scrivono i detrattori delle Frecce: “Sicuramente compiranno volteggi spettacolari, sperando che non succeda come a Ramstein dove per un incidente morirono 67 persone e 346 rimasero ferite, ma dietro tale addestramento occorre sempre ricordare c’è l’idea di prepararsi alla guerra“. E ancora: “Una manifestazione che pagheremo a caro prezzo e che alimenta una cultura della guerra, delle armi, dello spreco di risorse, oltre ad essere altamente inquinante e della durata di pochi minuti“.

L’odio sociale nei confronti dei militari

Forse in questa estate di guerra l’Amministrazione Comunale avrebbe dovuto organizzare iniziative ed attività rivolte alla Pace, alla convivenza fra i Popoli, al rispetto dei diritti invece che accodarsi alla becera propaganda guerrafondaia, arrivata anche nelle nostre scuole, dove si esalta il mestiere del militare e un ridicolo patriottismo a servizio delle lobby economiche“. ‘Dove si esalta il mestiere del militare‘, scrivono. E lo scrivono con un disprezzo da far rabbrividire, quasi ai limiti dell’odio sociale. (E sorvoliamo sull’aggettivo ‘ridicolo‘ associato a patriottismo).

Dunque, per chi scrive, un militare è un guerrafondaio che meriterebbe di essere relegato ai limiti della società. Considerazione assurda, offensiva e se vogliamo utopica: se siamo ancora al pensiero dei fiori nei cannoni, ecco che comprendiamo perché, a livello internazionale, la pace è un miraggio impossibile da raggiungere. Se si pensa di poter bypassare il dialogo tra nazioni con motti da figli dei fiori, ci tocca rassegnarci: la pace è uno stato di cose che l’umanità non raggiungerà mai. Visto che è un’umanità che non conosce e non rispetta nemmeno se stessa.

Non solo Frecce Tricolori: non lasciano in pace nemmeno le piramidi

Ma non finisce qui. Perché il comunicato dei comunisti termina con una sorta di pezza giustificativa che è peggio del buco. “In ultimo – scrivono – vorremmo citare la compagna partigiana e pacifista Lidia Menapace che in polemica con le frecce tricolori affermava “le Frecce sono “belle”: ma anche le piramidi sono bellissime, tuttavia a me quando le ho viste, è venuto subito da chiedermi quanti schiavi sono morti per costruire delle tombe a dei re” e anche a noi ci viene da chiederci quanti soldi stiamo sprecando, quanto inquinamento stiamo creando, quale cultura stiamo trasmettendo alle nuove generazioni? Quella della Pace o quella della Guerra?“. Dunque, per questi soggetti nemmeno le piramidi avrebbero ragione di esistere.

Le caverne, quelle che consigliamo sempre ai No Tutto, sono dunque l’unica soluzione plausibile. Lo diciamo da mesi, e non per offendere ma perché è un dato di fatto.

Qui ci vuole una bagnarota…

Ad ogni modo, dopo la gufata dell’accostamento delle spettacolo delle Frecce Tricolori di questi giorni alla tragedia avvenuta a Ramstein, e considerando che tra qualche giorno saranno a Reggio Calabria, vorrei dare un consiglio ai piloti. Non so quanto e se siano scaramantici, ma sarebbe il caso facessero tutti gli scongiuri possibili prima di esibirsi. Anzi, visto che sono in Calabria, un consiglio da conoscitori del posto è quello di recarsi a Bagnara Calabra: alcune signore del luogo, chiamate dialettalmente bagnarote, hanno una capacità innata di togliere il malocchio con una sorta di potere taumaturgico da far impallidire i Capetingi.

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