Il grande insegnamento di Pippo Sapienza e la malinconia per una Reggina che perde i suoi pezzi migliori

Reggina, perchè l'addio di Pippo Sapienza e Filippo Mazzù fa male. Imminente la rescissione anche con Inzaghi e tutto il suo staff, verso altri lidi anche il Team Manager Giusva Branca

StrettoWeb

Reggio e la Reggina hanno perso Giuseppe Sapienza, detto Pippo, giunto in riva allo Stretto a dicembre fortemente voluto dall’amico Pippo Inzaghi per un progetto che in quel momento sembrava decollare verso un grande avvenire. Non avrebbe mai potuto accettare altrimenti uno come Pippo Sapienza, già responsabile della comunicazione di Genoa, Inter e Milan dei tempi migliori, già dirigente del Barcellona. Un curriculum in cui la Reggina sembra fuori posto, e che invece lascia immaginare cosa sarebbe potuta diventare la Reggina se soltanto avesse dato continuità a quel percorso fatto di professionisti straordinari avviato nel 2022 e poi inspiegabilmente interrotto.

Hanno sofferto, hanno ingoiato bocconi amari, hanno lavorato duro contro ogni avversità e sono riusciti a concludere la stagione nel migliore dei modi, centrando persino un miracoloso playoff nonostante la penalizzazione e un girone di ritorno disputato in condizioni in cui un altro gruppo avrebbe fatto fatica persino a scendere in campo. Hanno lavorato per mesi e mesi senza stipendio, hanno subito umiliazioni professionali, hanno aspettato possibili buone notizie estive, ma alla fine hanno dovuto fare i conti con la realtà e abbandonare Reggio. Ecco perchè quello di Pippo Sapienza – insieme agli altri – è un addio che fa male.

La sua professionalità al servizio della Reggina è indiscutibile: il popolino bue dei commenti su facebook ironizza sul fatto che “nessuno l’ha visto“, questo responsabile della comunicazione. Ma gli ignoranti non sanno che è proprio questo il suo merito principale: il responsabile della comunicazione di un’azienda non ha il compito di farsi vedere personalmente, bensì di mostrare il meglio del proprio prodotto aziendale. E Pippo Sapienza la Reggina l’ha promossa e pubblicizzata mediaticamente come mai nessuno aveva fatto prima, nonostante abbia lavorato soltanto per pochi mesi e tra mille difficoltà. Ha portato i colori amaranto sui più grandi media nazionali ed internazionali, ha gestito gli appuntamenti mediatici, sempre numerosi, di mister, dirigenza e calciatori anche nei momenti peggiori, dopo raffiche di sconfitte. Ha alimentato quella battaglia per il club che ha salvato la Reggina dai rischi peggiori (una penalizzazione molto più grande o addirittura l’esclusione dal campionato). Perchè Pippo Sapienza è molto pù che un addetto stampa: è un dirigente sportivo, molto conosciuto e con tanti contatti ad altissimo livello nel mondo del calcio. Sa bene come funziona questo universo, sa come bisogna muoversi e ha provato a consigliarlo anche alla dirigenza amaranto finchè ha avuto voce in capitolo, ovviamente. Perchè poi, ad un certo punto, è stato completamente delegittimato. Si era fortemente opposto alla smania di apparire di Saladini e Cardona in numerose occasioni. Non ha mai acconsentito alla conferenza stampa pubblica con cui Cardona ha annunciato che non avrebbe fatto ricorso contro la penalizzazione, mentre ancora la squadra neanche lo sapeva. Ma soprattutto si era fermamente opposto all’opportunità di fare quella maledetta conferenza stampa con Saladini che sorrideva e batteva le mani rivendicando con prepotenza l’ottenimento dell’omologa per “togliersi i sassolini” per aver ottenuto l’omologa proprio nel giorno in cui era morto Berlusconi. Quel gesto ha affossato la Reggina, scatenando l’ira pubblica di Gravina e persino del ministro Abodi, ma ha anche segnato il punto di non ritorno di Pippo Sapienza, imbarazzato a livello nazionale. “Ma che state combinando a Reggio?“, e lui a quel punto non poteva che dire la verità: “Questi fanno quello che vogliono loro, neanche mi ascoltano“. Un imbarazzo che Sapienza non aveva mai provato in carriera, forse neanche da stagista, e che giustamente non poteva sopportare oltre.

Uno che veniva ascoltato da Massimo Moratti e Silvio Berlusconi, uno che è arrivato a Reggio perchè stimato da Pippo Inzaghi, uno che adesso è stato richiesto alla Sampdoria da Andrea Pirlo, invece al Sant’Agata veniva ignorato da Marcello Cardona e Felice Saladini. Era inevitabile che finisse così. E’ stato fuori posto per un po’ di tempo, adesso è tornato dove merita di stare.

E’ stato un rapporto breve e intenso quello con Pippo Sapienza, ma sufficiente ad apprezzarne le sue straordinarie doti professionali e soprattutto umane. Persona schietta e sincera, appena arrivato ha portato l’ufficio stampa della Reggina nella redazione di StrettoWeb, ha garantito un rapporto leale e corretto fatto di trasparenza (mai ostentata, ovviamente!), stima e soprattutto comprensione delle esigenze editoriali e professionali. Ci ha anche ringraziato per il lavoro svolto a supporto del club, quando siamo noi gli unici a doverlo ringraziare per quello che ha dato a questa società e a questa città.

La Reggina perde pezzi. Con Sapienza è andato alla Samp anche Filippo Mazzù, uno dei migliori giornalisti dell’ufficio stampa amaranto. Serio e professionale, competente e appassionato, specializzato nella gestione dei social network, spicca il volo verso una carriera di grandi soddisfazioni che avrebbe voluto e preferito percorrere nella sua città. Ma, purtroppo, la Reggina non è più in grado di consentirglielo. Ecco perchè sono addii che fanno male: sottintendono un futuro difficile per il club amaranto, che – a proposito di professionisti validi – ha troncato anche il rapporto con Giusva Branca, avvocato e giornalista che a Reggio non ha bisogno di presentazioni. Quest’anno è stato Team Manager ed ha svolto un ruolo fondamentale per mantenere unito il gruppo nelle avversità, dando quel fondamentale tocco di regginità con cui ha letteralmente appiccicato la maglia amaranto sulla pelle dei calciatori. Il suo contratto è scaduto dal 30 giugno e nessuno si è fatto sentire dal club per il futuro, neanche per i convenevoli. Da reggino innamorato di questi colori, aspetta una chiamata ma è ovvio che non aspetterà all’infinito e di offerte ne ha avute diverse, anche dalla serie A.

L’importanza del lavoro di Giusva Branca è stata sancita proprio da una lettera che Giuseppe Sapienza ha pubblicato su facebook scegliendo queste emozionanti parole – più dipinte che battute – per salutare la Reggina:

LETTERA A UN PATRIOTA

Eccellentissimo Savonarola Giusva Branca

qualche settimana fa a Reggio Calabria è accaduto il miracolo da lei più volte preannunciato: mi sono fermato. Alt! Stop!
Mi trovavo al Parco Lineare, ma la mia attenzione è stata rapita. Un fulmine mi ha folgorato. Ho visto lo Stretto per la prima volta con occhi nuovi, quelli che lei ci sollecitava ad avere ogni giorno dentro l’enclave del Sant’Agata.
E guardando il mare mi sono accorto, oh Eccellentissimo, che le navi non sono solo traghetti. Che non si procede soltanto in orizzontale, direzione Est-Ovest, da e verso Messina. Che stupido che sono stato, ho sempre pensato che l’unico senso delle navi sullo Stretto fosse quello di unire Sicilia e Calabria. Invece no! Le navi, quelle da crociera, le container, i pescherecci, lo solcano da Nord a Sud e nel senso contrario, con naturalezza. Non mi ero mai fermato prima, stavolta l’ho fatto e ho capito, oh Eccellentissimo, che potevo attraversare lo Stretto anche in verticale. Che anzi quella era da sempre stata la mia vera direzione. E che se ho pensato per tutta la vita solo in senso orizzontale è stato perché non mi ero mai fermato prima a godere di tanta bellezza in silenzio, nel silenzio.
Grazie Eccellentissimo Savonarola per le sue passionali contaminazioni, per il marchio feroce delle sue parole e per il vento contrario che però porta via l’infelice chiacchiericcio di pochi riggitani e che fa sempre tornare il sole su una città abbandonata, mortificata, tradita: sola. Un po’ come mi sento solo io, lontano da mia figlia Gabriella e senza i suoi vaticini quotidiani, senza le sue ieratiche profezie e senza il suo straordinario, infaticabile e perenne impegno amaranto da Patriota che tutela l’unico grande valore della città: la Reggina 1914
Grato per sempre, suo devoto
Giuseppe Sapienza

Intanto siamo ai dettagli anche per le rescissioni contrattuali con Santander, Pippo Inzaghi e tutto il suo staff. Così la Reggina sta perdendo i suoi pezzi migliori.

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