Prosegue il lavoro della Procura di Catania per quanto riguarda le indagini sul rogo all’Aeroporto. Il fascicolo, aperto contro ignoti dal procuratore Carmelo Zuccaro e dagli aggiunti Agata Santonocito e Fabio Scavone, punta a fare chiarezza su tutte le dinamiche e i motivi che hanno provocato l’incendio. Per questo nello scalo anche oggi c’è stato un nuovo sopralluogo dei vigili del fuoco e anche della polizia scientifica della Questura.
Sul sistema antincendio ha parlato con i giornalisti l’amministratore delegato della Sac, società che gestisce lo scalo: “L’impianto ha funzionato perfettamente – ha detto Nico Torrisi – l’allarme è stato dato dai nostri collaboratori che hanno segnalato la presenza del fumo e quindi del rogo. Il sistema ha retto benissimo. Ringrazio i vigili del fuoco che hanno prontamente arginato l’incendio e domato le fiamme. Nessuno si è fatto male. Si stanno facendo i dovuti accertamenti ma ripeto, i sistemi hanno funzionato perfettamente”.
Incendio all’aeroporto di Catania, 36 i voli dirottati a Palermo
Sono 36 i voli in arrivo e partenza che sono stati dirottati dallo scalo di Catania a quello di Palermo dopo l’incendio divampato dal piano terra dello scalo etneo. Sono tanti i turisti in transito che attendono notizie dalle compagnia per essere riprotetti. “Ho ricevuto adesso la comunicazione che sposteranno il volo di qualche ora – afferma un passeggero che attende di tornare a Milano – Stiamo a guardare il telefonino in attesa della mail della compagnia aerea per sapere quando torneremo a casa. Un incubo”.
Barbagallo (Pd): “Salvini riferisca in Aula”
Sull’incendio all’Aeroporto di Catania è stata presentata un’interrogazione del PD al ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini. L’atto ispettivo è stato depositato da Anthony Barbagallo, segretario regionale del PD Sicilia e capogruppo Dem in commissione Trasposti della Camera. “Dopo un fatto così eclatante, con voli sospesi, passeggeri abbandonati a loro stessi, con ITA che inspiegabilmente non ha riprogrammato voli in partenza dalla Sicilia e non sceglie di avvalersi dello scalo di Comiso, al ministro dei Trasporti Matteo Salvini chiediamo di fornire ogni chiarimento – afferma Barbagallo – sul caos organizzativo e gestionale dell’aeroporto di Catania, dato che l’impianto anti incendio e quello anti fumo non si sarebbe attivati. E vogliamo chiarimenti anche sui comportamenti delle compagnie aeree”. Inoltre il Pd insisterà per avere un’informativa quanto più dettagliata possibile in modo che il ministro Salvini verifichi se “il soggetto responsabile della sicurezza antincendio – si legge nell’atto parlamentare – abbia eseguito le esercitazioni antincendio obbligatorie almeno una volta l’anno ed in quali date; quale sia il piano di formazione del personale attuato per la gestione dei casi identificati come rischiosi dal manuale antincendio di SAC; le motivazioni che hanno causato l’incidente e le responsabilità che hanno determinato la non attivazione delle apparecchiature antincendio”. Secondo il Pd, ancora, “bisogna verificare la responsabilità dei controlli in carico alla SAC, la società che amministra l’aeroporto etneo, guidata da Nico Torrisi. Come mai gli impianti anti incendio e anti fumo non si siano attivati – conclude Barbagallo – e perché tutto il caos e i disagi provocati da questo fatto, per fortuna senza vittime, con un aeroporto chiuso nel periodo di picco stagionale senza alcun assistenza e soluzioni per alleviare i disagi di tantissimi passeggeri, lavoratori e turisti”.