Lampedusa in tilt: nuovo accordo internazionale per fronteggiare l’emergenza migranti

Sicilia: dall'inizio dell'anno sono arrivate via mare circa 81mila persone, con un aumento del 140% rispetto allo scorso anno, secondo i dati del Viminale

StrettoWeb

L’hotspot di Lampedusa è nuovamente sovraffollato con oltre 3.000 migranti nonostante siano stati coinvolti aerei, traghetti e navi militari per il loro trasferimento. Qualche giorno fa il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha ricevuto a Roma il ministro dell’interno tunisino Kamel Fekih: “questo segna un passo importante e conferma la visione di interesse verso il Mediterraneo, che il nostro governo ha riportato al centro dell’agenda europea”, ha affermato il ministro Piantedosi. L’incontro con Fekih, ha proseguito il ministro, “è stato un’occasione per condividere problemi e punti di vista e per confrontarsi sulla necessità di coinvolgere anche i Paesi di origine dei migranti in arrivo e quelli limitrofi in un progetto onnicomprensivo”.

A Roma, il 23 luglio, si terrà una conferenza internazionale sulle migrazioni, alla quale il presidente tunisino Kais Saied dovrebbe partecipare insieme ad altri capi di Stato e di governo dei Paesi del Mediterraneo. Dall’inizio dell’anno sono arrivate via mare circa 81mila persone, con un aumento del 140% rispetto allo scorso anno, secondo i dati del Viminale. Per frenare questo flusso, un contributo potrebbe venire da un Memorandum of Understanding firmato dalla Tunisia con l’Ue. L’accordo mira a destinare 105 milioni di euro sia per contrastare l’immigrazione clandestina, sia per assistere l’Italia.

Proteste anche da parte dei pescatori: “stiamo pagando il prezzo dell’emergenza”. Il capo del Consorzio dei pescatori di Lampedusa, Salvatore Martello, ha affermato che “è evidente che le due navi che collegano le Isole Pelagie con il resto della Sicilia sono diventate taxi per i migranti e non riescono più a garantire il regolare trasporto del nostro pesce e dei passeggeri di Lampedusa. La professione dei pescatori, quindi, annuncia che da oggi protesta. Capiamo bene le difficoltà vissute a causa delle migliaia di migranti che stanno sbarcando sulla nostra isola, ma non credo che sia giusto che i pescatori debbano pagarne il prezzo. Se il presidente non ci riceve o non trova una soluzione al nostro problema, siamo aperti allo sciopero e bloccheremo il porto per tutta la durata dello sciopero”.

Nel frattempo, però, le barche continuano ad attraversare il Mediterraneo e sono dirette soprattutto a Lampedusa. Impegnata nei trasferimenti, oltre alla nave Dattilo della Guardia Costiera, anche la nave Cassiopea della Marina Militare Italiana, che ha trasferito a Reggio Calabria 500 migranti. Impegnato al trasferimento anche un aereo charter che ha trasferito 180 persone, mentre altre 180 hanno lasciato l’isola in serata con un traghetto per Porto Empedocle.

Condividi