Oggi a Messina la seduta della commissione ordinaria ha avuto inizio alle 15:41. Oggetto dell’incontro l'”ordinanza anti-movida: il confronto tra l’amministrazione comunale e i titolari dei locali con licenza di pubblico spettacolo e le associazioni di categoria“. Assenti il sindaco Basile e l’assessore Finocchiaro, sembrerebbe quasi in modo un po’ provocatorio, come a voler dimostrare chiara la posizione da loro intrapresa: non vogliamo apportare alcuna modifica.
Andrea Ipsaro Passione, coordinatore della Fiepet Confesercenti, ha sottolineato la necessità di un’ordinanza annuale, sostenendo: “ogni anno siamo costretti ad una ordinanza: attenzione non un regolamento, ma una ordinanza. Non si possono lasciare le cose invariate per 20 anni, poiché la situazione è cambiata. Bisogna puntare sugli eventi, quello che non ha mai fatto l’amministrazione. In un modo tranquillo e organizzato”.
Sembrerebbe infatti che i proprietari dei locali vivono una situazione fuori dal comune, costantemente sotto il controllo delle autorità per garantire il rispetto dell’ordinanza. Come appunto ribadito dal proprietario del locale Mun, Roberto Carabba: “noi non siamo una malattia. Abbiamo ogni giorno controlli, 5-6 volte al giorno. Noi sembriamo dei delinquenti. Per noi il concetto di movida è socialità, che porta turismo ed economia. Così facendo si va a distruggere un settore che forse è uno dei pochi che sussiste. ‘Noi vogliamo il turismo, si dice’… ma a parole”.
Il consigliere comunale Dario Carbone (FdI), nonostante l’assenza del sindaco e dell’assessore, ha comunque ritenuto proficuo il dibattito in aula: “le esigenze oggi emerse sono chiare e precise: tornare alla vecchia ordinanza e prevedere delle deroghe per l’agosto messinese. Non è così che riteniamo opportuno gestire la questione della movida, dell’intrattenimento. Pensiamo ci voglia un regolamento e siamo assolutamente disposti a metterci la faccia, le idee e lavorarci, il prima possibile in modo che, l’anno prossimo, non ci siano sempre gli stessi problemi. Vorremmo si arrivasse ad una soluzione condivisa.”
Ancora nessuna novità concreta dunque, ma è evidente che il dibattito è ancora in corso e si prevede che continuerà fino a quando non verrà trovato un compromesso tra le parti coinvolte.