Morte Andrea Purgatori, l’incredibile risvolto: ischemie scambiate per metastasi?

Sul corpo di Andrea Purgatori sarà svolta una Tac e non è escluso un ulteriore accertamento sulla diagnosi ritenuta errata

StrettoWeb

La morte del giornalista Andrea Purgatori è ancora tutta da chiarire. Entro mercoledì verrà effettata l’autopsia sul corpo del compianto cronista, anche con l’ausilio della tac. Lo scopo è quello di accertare le condizioni fisiche e le cause che hanno determinato il decesso. Oggi la Procura ha proceduto all’affidamento dell’esame autoptico che, se sarà necessario, sarà seguito da una seconda consulenza tecnica. Non si esclude infatti la necessità di ulteriori approfondimenti per verificare la correttezza della diagnosi sulla base degli accertamenti effettuati in particolare nella clinica Pio XI.

In particolare, la tac che verrà effettuata martedì servirà per accertare la presenza o meno di metastasi o tracce di eventi ischemici al cervello. Mercoledì invece sarà effettuata l’autopsia. L’incarico per svolgere l’esame è stato dato oggi all’istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata. I medici dovranno dunque verificare la presenza di metastasi, dove e a che stadio, oppure possibili tracce di un’ischemia e il suo livello di gravità. Inoltre si verificherà l’esatta causa della morte attribuita attualmente ad una pericardite settica.

Al momento due persone risultano iscritte nel registro degli indagati per omicidio colposo, nel procedimento aperto dai pm dopo la denuncia dei familiari del giornalista. “Rispettiamo il dolore della famiglia e ci sottraiamo dal processo mediatico. Speriamo che il clamore si attenui e siamo sicuri che gli accertamenti tecnici dimostreranno la correttezza dell’operato del professor Gianfranco Gualdi e del dott Claudio di Biasi. E’ quanto dichiarato dall’avvocato Fabio Lattanzi, difensore dei due medici indagati nel procedimento per la morte di Andrea Purgatori.

I fatti

La morte del giornalista Andrea Purgatori ha scosso per la sua velocità. Dopo la diagnosi delle metastasi al cervello, è stato sottoposto a radioterapia. Dopo poco, il decesso. Ora risultato indagati il professore Gianfranco Gualdi, 75 anni, consulente radiologo del Vaticano dal 1981, e Claudio Di Biasi, della sua équipe presso la clinica Pio XI di Roma. Il sospetto dei familiari che hanno sporto denuncia è che Purgatori sia morto per le complicazioni determinate da una radioterapia ‘errata’ a cui si era sottoposto per trattare le metastasi cerebrali originate da un primario tumore ai polmoni.

La diagnosi al centro dell’indagine è stata messa in dubbio a causa di una successiva TAC eseguita dal professor Alessandro Bozzao del Policlinico Umberto I. Questa escludeva la presenza di metastasi.

Difficile confondere metastasi con ischemie

Confondere nella diagnostica una metastasi con un’ischemia è molto, molto difficile. Per conformazione delle masse, per il potenziamento che assumono con il mezzo di contrasto sono molto diverse“. Lo spiega all’agenzia Dire il neurologo professor Giacomo Koch, direttore del dipartimento di Neuropsicofisiologia Sperimentale dell’Irccs Santa Lucia e ordinario di fisiologia università di Ferrara.

La radioterapia – spiega Koch – può dare infiammazioni acute che si controllano con dei farmaci. Il quadro di una persona con tumore ai polmoni e metastasi cerebrali è molto grave. La radioterapia può essere palliativa per allungare la vita“. Può succedere che “dopo le radio le metastasi si riducano e che poi sopraggiungano ischemie“. “Mentre la risonanza è più specifica per diagnosticare le ischemie, la TAC lo è per le metastasi“, precisa l’esperto.

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