53 anni fa, il 14 Luglio del 1970, iniziava a Reggio Calabria la protesta sfociata poi in una vera e propria sommossa popolare contro lo “scippo” del capoluogo, che proprio in quei giorni il Governo assegnò a Catanzaro. La Rivolta di Reggio è stata sicuramente la più imponente della storia dell’Italia repubblicana. La popolazione di tutta la Provincia reggina sposò la battaglia di Reggio, aderendo alle proteste.
I fatti
Il 14 Luglio del 1970 il Sindaco di Reggio Calabria, Piero Battaglia tenne un discorso a Piazza Italia. Erano passati nove giorni dal famoso “rapporto alla città”, in cui lo stesso Sindaco, si pose contro il suo partito, la Democrazia Cristiana, per la scelta operata dal Governo di assegnare il capoluogo di regione a Catanzaro. Sempre nella stessa sera alcuni giovani vennero arrestati dalle forze dell’ordine con l’accusa di aver bloccato il traffico nei pressi della Stazione Lido. Da lì lo scoppio dei “Moti di Reggio”. La protesta fu durissima e la città fu letteralmente blindata: migliaia i carabinieri, i poliziotti e militari dell’esercito inviati in Calabria per sedare la protesta. Il bilancio finale fu terribile: 6 morti, centinaia di feriti, migliaia di arrestati.
Il pacchetto Colombo
Dopo mesi di trattative, il Governo varò “Il pacchetto Colombo”, ossia una serie di misure che compensavano lo “scippo” di città capoluogo: fra le principali iniziative previste c’era la costruzione di un centro siderurgico, poi si optò per il Porto, nella Piana di Gioia Tauro e la creazione della Liquichimica di Saline Ioniche (chiuso a pochi mesi dalla sua inaugurazione a causa della pericolosità prodotti). Reggio è, inoltre, sede del Consiglio Regionale della Calabria.