Entra ufficialmente in vigore la nuova riforma dello sport

Entra ufficialmente in vigore la nuova riforma dello sport, maggiori garanzie, tutele e assistenza ai lavoratori sportivi

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“E’ entrato in vigore il 1° luglio, il Decreto legislativo del 5 ottobre 2022 n. 163, recante il riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonchè di lavoro sportivo. Esso nasce con l’obiettivo di dare il doveroso riconoscimento della giusta dignità economico-finanziaria a chi lavora in ambito sportivo con qualsiasi ruolo o titolo”, è quanto comunica Giuseppe Agliano, vice presidente consiglio nazionale dell’Asi.

LE NOVITA’ PRINCIPALI:

  • potenziamento del Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche con l’aggiunta di nuove funzioni;
  • semplificazioni degli adempimenti in materia di lavoro sportivo;
  • norme specifiche per i dipendenti pubblici;
  • maggiore flessibilità nella individuazione del tipo di rapporto da instaurare nel lavoro sportivo dilettantistico;
  • sostegno al mondo paralimpico, con l’introduzione di una nuova disciplina per la partecipazione a competizioni e ad allenamenti;
  • abbassamento a 14 anni dell’età minima per l’apprendistato per l’istruzione secondaria sia nel professionismo che nel dilettantismo;
  • creazione di un Osservatorio nazionale sul lavoro sportivo.

Si tratta di una riforma che si rivolge a tutte quelle figure lavorative necessarie e strumentali allo svolgimento delle attività sportive e punta a ridurre e semplificare il più possibile gli adempimenti a carico del mondo dello sport, oltre a consentire così una riduzione dei costi a carico di associazioni e società dilettantistiche. In questo modo si potranno riconoscere le agevolazioni a chi ne ha effettivamente diritto, e sarà possibile far emergere fenomeni di  evasione fiscale e previdenziale.

La nuova legge prevede una maggiore tutela del lavoratore sportivo e punta a stabilire quali sono le figure professionali dello sport, che includono non solo atleti, allenatori, istruttori, direttori tecnici, direttori sportivi e preparatori atletici. Infatti, è considerato un lavoratore sportivo ogni tesserato che svolge, verso un corrispettivo, le mansioni rientranti tra quelle necessarie per lo svolgimento di attività sportiva, fatte salve le mansioni di carattere amministrativo-gestionale. Quindi, si prevede di includere anche nuove figure, necessarie e strumentali allo svolgimento delle attività sportive, come nel caso di custodi, receptionist, addetti alle pulizie, giardinieri e così via.

Le collaborazioni potranno essere di tue tipi:

Il volontariato. Il volontario è quel soggetto che presta la propria opera nel settore sportivo a titolo gratuito. Tuttavia, dovrà ugualmente essere assicurato per la responsabilità civile verso i terzi pur senza ricevere alcuna contribuzione. Sono previsti solamente gli eventuali rimborsi-spese documentati di vitto, alloggio, viaggio e trasporto, purché questi costi siano stati sostenuti al di fuori del territorio comunale di residenza.

Il lavoro sportivo. Il lavoratore sportivo può essere: subordinato,  autonomo, di Co.Co.Co. In base alla natura contrattuale, avrà le rispettive tutele previdenziali in materia di malattia, infortunio, gravidanza, maternità, genitorialità, disoccupazione involontaria, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

“Tutele, semplificazione e trasparenza sono le parole chiave che identificano il nuovo provvedimento, con l’obiettivo di portare migliorie e innovazioni normative nel mondo dello sport. Questi sono gli impegni sottoscritti dal Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi e dal Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, i quali hanno sottolineato che si è aperti ad ulteriori correttivi ed eventuali proposte migliorative della legge che dovessero palesarsi nel corso della sua applicazione“, evidenza Agliano.

agliano

 

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