Oltre 4 ore da Messina a Reggio Calabria: l’ennesima odissea senza Ponte di una notte “lunga” 3 km

Non è normale, non è immaginabile, non è concepibile, nel 2023, impiegare oltre 4 ore per attraversare tre chilometri. Dal Pilone a Punta Faro, Reggio e Messina si toccano, ma facciamo prima a nuoto

StrettoWeb

Tre chilometri. Anzi, 3 km. Vedete? Possiamo accorciare, in realtà. E cambia tanto. Con “tre chilometri” prendiamo tanto spazio, con “3 km” lo recuperiamo per scrivere altro. “3 km”, poi, è più semplice. Con l’auto 3 km si fanno in pochi minuti, pochissimi. Ma sullo Stretto, da una vita, preferiamo i “tre chilometri”. I “tre chilometri” sono quelli che, anziché pochi minuti, ci fanno impiegare almeno un’ora, se ci va bene. Prendere l’auto, arrivare sul posto, traghettare. Un’ora, quindi, ma se siamo fortunati.

Sì, perché poi può capitare che di ore ce ne vogliano oltre 4, quasi 5, anche. Per “tre chilometri” 5 ore? E’ possibile? Ebbene sì. Perché sono “tre chilometri”, e non “3 km”. Con il Ponte sullo Stretto sarebbero “3 km”. Però il Ponte ancora non c’è e così succede che due ore di concerto “nell’altra sponda” si trasformino in una notte infinita. D’altronde, lo cantavano loro stessi, ieri sera, i Pinguini Tattici Nucleari: “Rubami la notte”. Eh sì, rubamela proprio. Concerto terminato alle ore 23.20. Arrivo a Reggio Calabria: ore 4 di mattina. Notte rubata a tutti gli effetti. Eh beh, sono i “tre chilometri”, e teneteveli stretti.

Teneteveli stretti voi che “non c’è mai fila agli imbarchi”. Teneteveli stretti voi che “per attraversare lo Stretto ci vogliono solo 20 minuti”. Teneteveli stretti voi che “il Ponte non serve, tanto si perderà comunque tempo”. Non è normale, non è immaginabile, non è concepibile, nel 2023, impiegare oltre 4 ore per attraversare tre chilometri. Dal Pilone a Punta Faro, Reggio e Messina si toccano, ma facciamo prima a nuoto.

Il racconto della serata infinita

L’accenno alla serata infinita, lo avrete capito, corrisponde a ieri, e raccoglie la testimonianza di chi è partito da Reggio Calabria nel pomeriggio (ore 16) per assistere al concerto dei Pinguini Tattici Nucleari andato in scena in serata. Inizio ore 21, fine ore 23.20. Tutto nella norma, si direbbe. Il tempo di far defluire il traffico, spostarsi in un’area più tranquilla e poi… 3 km e si è a casa. E invece no. Fuori dallo stadio è il caos: c’è qualche navetta, ma è strapiena e non può muoversi, troppa folla. E così a piedi verso il capolinea dei tram, lì è presente il pullman per Reggio. No, niente, non può partire: mancano ancora passeggeri. Orario: 1.50. Pazienza, ci può stare. Ora però il bus si è riempito e si può partire. Nave successiva: ore 2.00. Persa. Ci sarà la prossima, no? Orario? 3.20… Un’altra ora e venti di attesa. Per “tre chilometri”. E si attende. Poi si va, si parte, si arriva a Villa. Arrivo a Reggio: ore 4.00.

Elementi da appuntare:

  • la fila agli imbarchi c’è, e anche spesso, soprattutto in questi eventi, pure alle 2 di mattina;
  • se la fila non c’è, rimane l’attesa di un’ora e venti per il successivo traghetto. Per “tre chilometri”…
  • “no Ponte” significa anche “no macchina” per recarsi a Messina per un concerto. E così mezzi, navette intasate, pullman, attese, ritardi. Per “tre chilometri”;
  • Ponte significa anche auto, magari da parcheggiare lontano, ma una volta arrivati a destinazione sono “3 km” e non “tre chilometri”;
  • anche senza auto, ma con il pullman, i 3 km permettono di recuperare almeno due ore, tra attese per i traghetti e file agli imbarchi.

La giornata di ieri ci ha dimostrato, una volta di più, quanto di bello possa offrire lo Stretto se “camminasse” in sinergia. Tanti siciliani alle Frecce Tricolore a Reggio Calabria nel pomeriggio, gruppi di bus verso Messina per il concerto dei Pinguini. Un grande agglomerato di circa 600 mila abitanti che può trasformare una normale domenica in un concentrato di eventi da attirare tutto il Sud. Con i “3km”, però, quanto ancora di meglio riusciremmo a fare…

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