Si è svolta venerdì 14 luglio la seconda di una serie di conversazioni, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria sul tema “Alle origini della Rivolta di Reggio”. Sin dal 1948 , inizia la protesta per il capoluogo: i Consigli Provinciali e Comunali di Catanzaro e di Cosenza in data 11 ottobre, all’ordine del giorno dicono “... si affermava che Reggio non aveva alcun requisito per essere designata come sede di uffici regionali …”. Comitati di cittadini sorsero sin da allora in difesa di tale diritto, accogliendo esponenti di tutti gli schieramenti politici che si riunirono in un’assemblea di sindaci della provincia reggina, convocata nella sede del Comune capoluogo, in data 21 ottobre (da notare che già in data 31 dicembre dell’anno precedente vi era stata un’altra assemblea presieduta dall’avvocato Paolino Malavenda nel salone dell’Amministrazione Provinciale della città dello Stretto) per difendere la causa.
Il problema del capoluogo di Regione fu posto per la prima volta con la pubblicazione di un opuscolo redatto dall’avvocato Paolino Malavenda in una pubblicazione del 1947, poi ripresa l’anno successivo in un altro saggio avente come titolo “Reggio Capitale della Calabria” ed il prefetto S.E. Disma Zanetti ne sostenne la divulgazione presso tutti i Comuni della Provincia reggina. Nel 1948 venne istituita un’apposita commissione parlamentare per individuare quale potesse essere il capoluogo della Calabria e il gruppo di lavoro concluse che era Catanzaro. Il presidente del comitato d’indagine parlamentare fu Ezio Donatini, mentre l’estensore della relazione era Antonio Molinaroli. L’argomentata analisi, conosciuta come relazione Donatini-Molinaroli, ritenne che tale scelta fosse la conseguenza dovuta alla presenza in quella città di un certo numero di uffici. E nel corso della sua disamina, Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”) evidenzia che a seguito della varie incursioni turchesche e dei vari eventi sismici che interessarono la Città, diversi uffici vennero trasferiti altrove, per ragioni di sicurezza e per un periodo temporaneo.
Tale temporaneità non trovò applicazione e tali enti non vennero ricollocati nel loro alveo storico, così come, con lo scorrere del tempo, si ebbe a verificare una continua spoliazione di altri istituti della Città dello Stretto. Il 2 ottobre 1948 il Consiglio Comunale di Reggio Calabria porta all’ordine del giorno, approvato dallo stesso organo, che Reggio sia capoluogo della Calabria, il sindaco era Giuseppe Romeo. Il primo cittadino nel periodo 1948/1949 affrontò il primo scontro per il capoluogo di regione con la città di Catanzaro: il progetto di legge, presentato nell’ottobre del 1948, per designare Reggio Calabria capoluogo di regione, in previsione delle Regioni (che sarebbero nate vent’anni dopo) non passò per l’opposizione della classe politica catanzarese che chiese aiuto, ottenendolo, alla rappresentanza cosentina.
La conversazione organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” ha registrato anche l’analisi di un cinegiornale denominato “La settimana Incom” datato 8 marzo 1950 che nel corso del reportage, illustra le realtà sociali ed economiche del territorio calabrese, lo stato dell’agricoltura e dei trasporti su linea ferrata. Queste alcune delle cifre che sono state oggetto di analisi da parte di Gianni Aiello (Presidente del sodalizio culturale reggino). La conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 14 luglio.