Felice Saladini sembra aver compreso la gravità della situazione, e anche trovato la consapevolezza di avere la responsabilità sul destino di una società gloriosa come la Reggina. Un club con 109 anni di storia e uno straordinario valore sociale, rappresentativo e identitario per la città di Reggio Calabria. Il proprietario della società amaranto si sarebbe quindi convinto a seguire alla lettera i consigli che nei giorni scorsi gli sono arrivati da tutti gli esperti e gli addetti ai lavori, dopo l’esclusione da parte della Covisoc dal campionato di serie B.
Oggi è il giorno decisivo perchè proprio oggi è in programma il pagamento dell’F24 con i 757 mila euro di tasse allo Stato previsti dal piano di ristrutturazione del debito approvato dal Tribunale; poi Saladini andrà con la ricevuta del pagamento nella sede della FIGC ad incontrare i vertici e chiarire la propria posizione, sotterrando l’ascia di guerra e seguendo l’unico percorso utile ad alimentare la speranza che il consiglio federale nella riunione di venerdì 7 luglio (tra tre giorni) possa riammettere la Reggina in serie B.
Non c’è un’altra via. E’ un percorso obbligato e pare che finalmente Saladini si sia convinto a perseguirlo. In ballo c’è il futuro della Reggina, tra la permanenza in quella serie B conquistata sul campo dalla squadra di Pippo Inzaghi, e il totale oblio.
Proprio alla luce della delicatezza della situazione, nel giorno decisivo per il futuro della Reggina scriviamo la nostra ultima lettera pubblica a Felice Saladini.
L’ultima lettera a Felice Saladini
“Caro Saladini,
è il giorno decisivo per il futuro della Reggina. La città attende con ansia il pagamento di questi 757 mila euro e la sua missione in Federazione per rimediare rispetto a tutta la situazione che avete innescato nelle ultime settimane. Riteniamo corretto in queste ore ricordarle i passaggi fondamentali della suo breve – ma intensa – esperienza con la Reggina. E’ arrivato a Reggio un anno fa nell’assoluta e totale simpatia e benevolenza di una città che l’ha accolto giustamente come il salvatore della patria. Effettivamente aveva salvato la Reggina dopo il brutto epilogo della precedente società rasa al suolo dall’arresto di Luca Gallo alla fine dello scorso campionato. E’ riuscito a portare a Reggio addirittura Pippo Inzaghi, la cosa più bella che a questa città è capitata negli ultimi dieci anni. Ha annunciato un progetto triennale, ha riacceso l’entusiasmo della gente. Grazie al suo impegno, il pubblico reggino si è nuovamente infiammato di passione amaranto. Al Granillo abbiamo visto un pubblico da serie A, numeri straordinari per presenze e incassi, ma anche e soprattutto nelle trasferte di tutta la stagione abbiamo potuto ammirare la forza della passione per la Reggina che va oltre il territorio calabrese e riesce a conquistare l’entusiasmo dei tanti emigrati vogliosi di abbracciare la loro squadra simbolo della città in cui sono nati, e che spesso ricordano con nostalgia. Il settore ospiti è stato gremito praticamente ovunque, i biglietti polverizzati in poche ore, il colpo d’occhio eccezionale.
La città e i tifosi hanno risposto nel modo migliore possibile.
Intanto, in campo, Pippo Inzaghi plasmava una squadra a lunghi tratti spettacolare, entusiasmante e travolgente, tanto che a Capodanno era seconda in classifica a 3 soli punti dal Frosinone. Reggio è tornata a sognare la serie A per la prima volta dopo 12 anni da quel maledetto spareggio di Novara. Poi sono subentrate le difficoltà, l’impossibilità di rinforzare l’organico a gennaio e tutta una serie di vicissitudini che avrebbero stroncato qualsiasi gruppo. Ma quello di Pippo Inzaghi no. I suoi ragazzi hanno superato ogni avversità, hanno sempre dato tutto in campo e alla fine nonostante un fortunale durato cinque mesi e un fardello di cinque punti di penalizzazione, sono riusciti persino a centrare i playoff raggiungendo il punto più alto del calcio a Reggio negli ultimi 12 anni appunto.
Anche l’allenatore e la squadra, quindi, hanno risposto nel modo migliore possibile.
Nonostante tutto quello che è successo, è stata una stagione positiva. Iniziata in modo entusiasmante, con tante difficoltà lungo il percorso ma conclusa nel modo migliore possibile. Adesso tocca a lei, Saladini. Come hanno fatto tifosi e città, come hanno fatto squadra e allenatore, adesso tocca a lei rispondere “presente” per dare continuità a questo progetto triennale. Un progetto che tutti meritano di proseguire, con o senza di lei. Lo merita Reggio, lo meritano i tifosi, ma lo meritano anche Pippo Inzaghi e la sua squadra. Lo hanno dimostrato tutti: in città, sugli spalti, dentro il campo.
Comprendiamo le difficoltà che anche lei sta attraversando e la necessità – forse disperata – di cedere la Reggina. Non vogliamo certo incatenarla a Reggio, ma l’importante è che sia lei a non tenere la Reggina in ostaggio. La venda pure, ma stia attento alle mani in cui la farà finire. Reggio non merita speculatori e truffaldini. Faccia di tutto affinché la Reggina possa essere riammessa in serie B: ci sono tre giorni di tempo, e sembra aver compreso qual è la strada giusta. La persegua fino all’ultimo, anche nel suo interesse. Dopo la riammissione, la società avrà ben altro valore rispetto ad oggi e la potrà cedere non solo al meglio ma anche a figure più solide che potranno garantire un futuro dignitoso a questa realtà.
E’ arrivato qui soltanto un anno fa, ma di tutto quello che è successo ne sembrano passati molti di più. Nonostante le note vicende, ha la possibilità di chiudere quest’esperienza a testa alta, ha la possibilità di ricevere ancora un ‘Grazie’ dai tifosi reggini, ha la possibilità di congedarsi nel modo migliore possibile, ha la possibilità di tornare in città per godersi la vista dal Lungomare con la sua splendida famiglia, sua moglie Valentina e i vostri teneri bambini, avvolto dall’affetto e dal calore della gente che continuerà a chiederle un selfie-ricordo.
E’ tutto nelle sue mani Saladini. Intorno a lei tutti hanno fatto la loro parte al meglio. Adesso tocca a lei.
Grazie per l’ascolto, a presto.
Peppe Caridi”.