Manuele Ilari ha mandato una persona perbene come Maurizio Pellegrino a prendere atto della situazione della Reggina. Pellegrino, dirigente esperto e navigato del mondo del calcio, ha incontrato questa mattina Massimo Taibi a Reggio Calabria per capire qual è la situazione in casa amaranto. E ha percepito chiaramente il quadro drammatico di una squadra costretta ad allenarsi al Centro Sportivo Sant’Agata con +43°C senza alcun tipo di riferimento societario dopo il totale disimpegno con cui Saladini ha abbandonato tutti da ormai due mesi.
L’incontro con Pellegrino è interlocutorio e al momento non può che essere una presa d’atto della criticità della situazione amaranto. Taibi ha illustrato lo stato dei fatti evidenziando tutti i problemi di un gruppo squadra che è rimasto sospeso, come ampiamente già evidenziato nei precedenti aggiornamenti in merito su StrettoWeb. Pellegrino non ha fatto alcuna promessa e non ha preso alcun impegno, da persona corretta qual è, anche perchè al momento è tutto nelle mani di Saladini. Che tra l’altro non ha ancora fatto ricorso al Tar: i tempi ci sono, ma il ritardo nella presentazione del ricorso spiega perchè il Tribunale non ha anticipato l’udienza com’era d’auspicio per tutti (Reggina in primis, ma anche Figc), rispetto all’inizio della stagione sportiva. Invece quest’ennesima mancanza da parte di Saladini non farà altro che allungare i tempi: il verdetto rimane fissato a mercoledì 2 agosto, quindi ancora un’altra settimana di agonia.
Il tempo passa, tutte le altre squadre di serie B hanno completato la prima parte di preparazione, stanno disputando le amichevoli e hanno all’orizzonte la prima partita stagionale ufficiale in Coppa Italia a meno di un mese dall’inizio del campionato. Per la Reggina, invece, rimane tutto in bilico tra la decisione del Tar su un ricorso che ancora neanche c’è e una totale impreparazione ad affrontare l’eventuale riammissione. L’auspicio di Taibi e di tutto il gruppo squadra è che dall’incontro odierno possano arrivare risposte concrete: Pellegrino riferirà a Ilari lo stato delle cose, poi dovrebbe essere lo stesso Ilari a pretendere che Saladini si impegni a consegnargli – in caso di riammissione – una società che stia quantomeno in piedi. Serve con assoluta urgenza un impegno economico per risolvere tutti i problemi operativi del Centro Sportivo, ma anche per onorare le spettanze dei dipendenti che non ricevono lo stipendio da marzo, e contrattualizzare le figure strategiche che sono senza contratto da giugno. Inoltre entro il 1° agosto bisognerà pagare un milione e 200 mila euro di stipendi arretrati ai calciatori (che a maggio in condizioni drammatiche hanno raggiunto i playoff), pena nuova penalizzazione nel prossimo campionato in caso di eventuale riammissione. E all’1 agosto mancano sei giorni, senza che alcuno al momento stia pensando di effettuare questo pagamento.
Inoltre c’è ancora il nodo Inzaghi da definire, seppur solo formalmente: l’allenatore ha già chiarito che non ha alcuna intenzione di rimanere a Reggio se – come più volte annunciato dalla dirigenza – l’idea è quella di ridimensionare gli obiettivi smentendo l’accordo dello scorso anno e puntando alla salvezza con i giovani. Quello che bisogna discutere con la società è la rescissione con il suo staff che sta svolgendo la preparazione consapevole di non doversi poi occupare della squadra nella prossima stagione. Soltanto dopo questo passaggio si potrà definire l’accordo con il nuovo allenatore – che Taibi ha già ampiamente individuato e con cui ha anche trovato l’accordo – che in caso di riammissione si metterebbe così tanto in gioco da combattere per una salvezza che sarebbe un miracolo calcistico visti i presupposti della vigilia. Ma siamo andati ben oltre, parlando di fantacalcio. Al momento è tutto ancora fermo.