Reggio Calabria, pandemonio in centro: lavori dissennati, città in preda alla più totale anarchia

Reggio Calabria, mai visti lavori gestiti con tale disorganizzazione: cittadini trattati come sudditi, disagi enormi e centro storico nel caos. Delirio in pieno centro

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StrettoWeb

Sono le 15:30 del pomeriggio e sul Lungomare di Reggio Calabria c’è un ragazzo di colore che sente la musica con le cuffiette sul marciapiede quando, ad un tratto, attraversa la strada, rialza un birillo caduto a terra, lo posizione al centro della carreggiata e torna rapido sul marciapiede prima che lo mettano sotto. Altri birilli sono volati via, ma giustamente decide di non rischiare la vita per ripristinarli. Poco più avanti incontriamo un operaio e abbassiamo il finestrino: “mi scusi, i birilli sono caduti e volati via”. Ci guarda, alza le spalle e continua a camminare.

A pochi metri di distanza le auto scendono regolarmente dal centro storico verso il Lungomare tramite via Fata Morgana, perchè a monte non c’è alcuna chiusura né alcuna segnalazione. Arrivano in fondo e trovano una maxi transenna che blocca l’immissione in via Marina alta. Dovrebbero tornare indietro, ma si crea un maxi ingorgo e non hanno altra scelta: sfondano la transenna e si immettono sul Lungomare. Dove però ci sono altre barriere, così numerose che neanche le trincee di Bachmut, e allora per passare sono costretti a salire sui marciapiedi (vedi immagini nella fotogallery scorrevole a corredo dell’articolo).

Da ieri il centro storico di Reggio Calabria è un pandemonio. C’è il delirio più totale, l’anarchia assoluta, per la dissennata gestione dei lavori in corso per l’asfalto delle strade. Innanzitutto il Lungomare: stiamo parlando di 1.500 metri, un chilometro e mezzo, di strada da riasfaltare. Precisamente è la via Marina alta, Corso Giacomo Matteotti. In qualsiasi altro posto non solo del mondo, ma anche d’Italia, lo farebbero in una sola notte. Invece a Reggio Calabria l’intervento è programmato su oltre 4 mesi, deve durare tutta l’estate.

Su StrettoWeb abbiamo denunciato a lungo l’apertura dei cantieri fantasma: a inizio maggio la strada è stata chiusa e per dieci giorni non s’è visto neanche un operaio.

Adesso sono passati altri dieci giorni tra la fine di un tratto e l’inizio di un altro, sempre con divieti di sosta e transito vigenti senza che ci fosse alcun tipo di intervento. Ieri il traffico è stato nuovamente deviato sulla via Marina bassa dal tratto iniziale (Villa Comunale) fino a metà percorso. Ma nessun avviso è stato apposto nelle vie adiacenti, ieri pomeriggio per circa tre ore la città è stata nella baraonda completamente fuori controllo, anche per il contestuale (!) lavoro di bitumazione di altre strade del centro storico.

Il particolare più inquietante di questi lavori è che nei tratti asfaltati e riaperti non è stata realizzata la segnaletica orizzontale: si tratta di strisce, segnali e scritte sulla pavimentazione stradale necessarie a regolamentare la circolazione. Parliamo di strisce pedonali, corsia preferenziale, stop e precedenze, che obbligatoriamente dovranno essere realizzate prima della fine dei lavori (anche se adesso il tratto è riaperto senza, con enormi pericoli per tutti). Segnaletiche che per essere realizzate comporteranno l’ennesima chiusura dello stesso tratto di strada già chiuso e riaperto. La stessa cosa sta succedendo in tangenziale.

Finché i sudditi non esploderanno in modo eclatante (succederà mai?), i sovrani continueranno a vessarli beffardamente.

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