Reggio Calabria, altro che Terzo Mondo: una storia di ordinaria “follia turistica” di famiglie con bambini

Alcune famiglie reggine volevano solo trascorrere la giornata al mare in provincia e hanno provato ad usare il treno: l'Odissea che ne è nata ha dell'incredibile

StrettoWeb

Riportiamo di seguito la segnalazione di una nostra lettrice che ci ha scritto mentre rientrava in treno verso Reggio Calabria. Un viaggio infinito, vissuto da famiglie con bambini e con le temperature proibitive che stiamo vivendo in questi giorni.

Il giorno 22/07/23 decidiamo con la mia famiglia (figlia di 6 anni), coppia di amici con due bambini di 9 anni e 13 mesi, di trascorrere una giornata al mare a Siderno. Partenza da Reggio con treno intercity 564, tutto perfetto, ritorno ore 18.16 da Siderno per Reggio e lì inizia l’incubo. Arrivati in stazione alle ore 18:00, il tabellone portava già 60 minuti di ritardo, poi 100 minuti e più tardi soppresso.

Da notare che era l’ultimo treno per Reggio, temperatura oltre i 40 gradi; dopo aver recuperato il numero della stazione di Reggio Calabria, abbiamo comunicato la nostra posizione e il nostro disagio avendo tre bambini piccoli e condizioni climatiche abbastanza avverse. Inoltre il treno intercity ha i posti con prenotazione, quindi le ferrovie erano a conoscenza del numero esatto dei passeggeri per ogni stazione di quella tratta.

Abbiamo avvisato anche i carabinieri, che ci avrebbero fatto sapere, ma nessuno ci ha più chiamato per darci un idea se c’era un pullman predisposto dalle stesse ferrovie per recuperare i viaggiatori. Nel frattempo a turno facevamo spola per procurarci acqua fresca per i bambini, tra cui ripeto un bambino di 13 mesi.

Alle ore 21.00 un ferroviere che rientrava dal mare ci ha chiesto perché eravamo davanti alla stazione e “vergognandosi” del comportamento delle ferrovie, si è offerto di ospitarci a casa sua.

Alle ore 21.16 mi arriva un SMS, dove comunicano la soppressione del treno, un ipotetico pullman che avrebbe dovuto portarci a casa e un numero verde per chiedere informazioni. Mi fa strano pensare che nessuno sindaco della costa jonica si sia mai lamentato che in una zona di mare l’ultimo treno sia alle 18.00. Mi fa strano pensare che le FS se ne siano fregati di tutti quei passeggeri fuori delle stazioni, con un caldo insopportabile. Ma per tanto disservizio, voglio fare una elogio al ferroviere che oltre ad averci ospitato a casa sua, ha fatto di tutto per cercare di reperire qualsiasi informazione per aiutarci. Poi capisco perché la statale 106 è sempre interessata e con incidenti mortali: perché non ci sono mezzi per muoversi”.

I malcapitati viaggiatori reggini sono tornati a casa questa mattina, 23 luglio. Una storia di ordinari disservizi ai quali in Calabria non bisognerebbe mai abituarsi.

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