Reggio: operazione “Dionisio”, ribaltata la sentenza di 1° grado | NOME

La prima sezione della Corte di Appello di Reggio Calabria ha assolto con la formula “per non aver commesso il fatto” il taurianovese Sorrenti Antonino

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Con la lettura del dispositivo, avvenuta nel tardo pomeriggio odierno, la prima sezione della Corte di Appello di Reggio Calabria, Presidente Leonardo, ha mandato assolto con la formula “per non aver commesso il fatto” il taurianovese Antonino Sorrenti, assistito dagli avvocati Modafferi e Ceruso il cui appello in riforma della sentenza del GUP di Palmi dott.ssa Mirabelli è stato totalmente accolto. Il Sorrenti in primo grado era stato condannato in abbreviato per il possesso di 118 kg di sostanza stupefacente, con pesante sentenza anche in termini di pene accessorie. Prima ancora aveva subito la misura cautelare con detenzione carceraria per circa 8 mesi seguita da un periodo agli arresti domiciliari. Con la decisione odierna, la Corte, nuovamente attenzionata rispetto al corposo fascicolo di indagini difensive prodotto già in primo grado dai difensori, rimasto inosservato dal GUP, ha totalmente riformato la condanna di primo grado assolvendo il Sorrenti con formula piena.

I fatti erano tutti relativi al rinvenimento di 118 kg di marijuana presso un immobile illegittimamente ricondotto al Sorrenti (scaturendo poi la successiva operazione denominata Dionisio che portò all’arresto di numerose persone per coltivazione e spaccio, ancora pendente in primo grado col rito ordinario). Nonostante l’accoglimento in primo grado di tutte le eccezioni difensive di inutilizzabilità, il GUP decideva ugualmente di condannare il Sorrenti ad una pena elevata. Invero, con i motivi di appello, totalmente accolti dalla Corte, si è dimostrata l’estraneità dell’imputato nonché delle rilevanti criticità nell’operato della PG sia in termini di perquisizione che di dichiarata fragranza di reato e di presunte dichiarazioni autoaccusatorie oggi definitivamente dichiarare inutilizzabili ed anche smentite nel merito. Grande soddisfazione per il giovane taurianovese e per i suoi difensori che a breve si concentreranno nel procedere con la dovuta richiesta di ingiusta detenzione subita dal Sorrenti.

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