Nello scorso mese di giugno, quattro ricercatori spagnoli del Cambium Research Group dell’Università di Vallalolid – Gabriel Sangüesa-Barreda, José Miguel Olano Mendoza, Hermine Houdas, Héctor Hernández-Alonso hanno fatto tappa sui monti dell’altopiano della Sila in Calabria. L’attività di studio ha riguardato principalmente dei monitoraggi dendroecologici sul Pinus nigra subsp.laricio nell’ambito di un progetto di ricerca internazionale denominato: PROWARM – Understanding the pine processionary moth range of expansion (https://www.cambiumresearch.eu/understanding-the-pine-processionary-moth-range-of expansion/) che ha come principale finalità quella di comprendere i cambiamenti spazio-temporali nelle defogliazioni della processionaria del pino nel bacino del Mediterraneo. Il progetto PROWARM mira a comprendere a fondo l’espansione della processionaria del pino nel bacino del Mediterraneo, di fatti sono coinvolti nelle ricerche diversi paesi, tra cui Spagna, Marocco, Albania, Croazia e Italia. Il Parco Nazionale della Sila svolge un ruolo cruciale nel dipanare le complessità di questa espansione. I ricercatori spagnoli sono rimasti particolarmente entusiasti del loro soggiorno in Sila, meravigliati dalle estese e complesse foreste della Sila, definite da loro stessi, come un eccezionale laboratorio all’aperto. Le attività sono state svolte grazie al supporto tecnico e logistico dell’Ente Parco Nazionale della Sila e con la collaborazione dell’azienda forestale regionale “Calabria Verde”. Un ruolo cruciale è stato svolto dal GLC (Gruppo Locale di Conservazione) LIPU della Sila in collaborazione della S.O.I. (Società Ornitologica Italiana).
Nel dettaglio, in qualità di coordinatore del GLC e di vicepresidente della SOI, dopo le interlocuzioni con l’ente parco e il prof. Gianluca Piovesan dell’Università degli Studi della Tuscia, ho personalmente accompagnato gli studiosi nelle zone dove si originò il fenomeno per l’area della Sila agli inizi degli anni ’90 (in pratica in alcune pinete naturali e artificiali poste a circa 900-1000 m a cavallo delle province di Cosenza e Crotone, in agro del comune di San Giovanni in Fiore) e in alcune zone poste a circa 1460 m e 1630 m all’interno del Parco Nazionale della Sila in agro del comune di Casali del Manco (CS), dove recentemente si sono verificati gravissimi attacchi del fitofago. In queste ultime pinete di laricio, sono stati indicati anche alcuni alberi di Abeti di Douglas Pseudotsuga menziesii impiantati alcuni decenni fa, attaccati e completamente defogliati. Inoltre, agli studiosi spagnoli ho consegnato il mio recentissimo lavoro riguardante il Gruccione Merops apiaster nidificante in Sila alle quote stabili più elevate d’Italia e pubblicato sull’ultimo numero della rivista di ornitologia “Gli Uccelli d’Italia”, edita dalla S.O.I, in questo articolo, per la prima volta si documenta proprio in Sila la predazione da parte del Gruccione ai danni di adulti di processionaria del pino in sfarfallamento, un dato inedito, finora sconosciuto in quanto tra i predatori del lepidottero non figurava questo uccello appartenente ai Meropidae.
Si tratta di dati preliminari che saranno certamente oggetto di ulteriori approfondimenti. Come GLC da molti anni siamo molti attenti al fenomeno della processionaria e anche ai comportamenti dei predatori naturali, in primis gli uccelli; la conoscenza dettagliata del territorio oltre che delle dinamiche che in esso insistono ci hanno permesso di poter predisporre tutte le informazioni necessarie per poter attuare un piano di campionamento ottimale, facendoci dunque apprezzare anche all’estero per le attività che svolgiamo. Desideriamo ringraziare l’Ente Parco Nazionale della Sila nelle persone del presidente Francesco Curcio, del direttore Ilario Treccosti, del responsabile del servizio conservazione Giuseppe Luzzi e del dipendente Antonio Basile per averci fortemente coinvolto nelle attività illustrate.
Gianluca Congi – Coordinatore GLC LIPU SILA e Vicepresidente Società Ornitologica Italiana.