Riforma sull’abuso d’ufficio, l’Europa ci mette il becco: “cosa fa l’Italia contro la corruzione?”

Il commissario alla Giustizia Ue Didier Reynders ha espresso perplessità sull'abuso d'ufficio e sul rischio corruzione in Italia

StrettoWeb

La Commissione europea non ha apprezzato la riforma dell’abuso d’ufficio decisa dal governo italiano. Ora, l’Ue vuole sapere quali sono le misure dell’Italia contro la corruzione. Lo ha dichiarato il commissario alla Giustizia Ue Didier Reynders in un’intervista pubblicata oggi su Repubblica. “Ne ho già discusso con il ministro Nordio. Gli ho detto che leggendo il loro annuncio, ci siamo preoccupati. Abbiamo pensato: ma che stanno facendo? Gli ho chiesto di spiegarci la situazione reale. Perché lo fanno, cosa non funzionava e quali possono essere le conseguenze. Se è possibile introdurre strumenti migliori contro la corruzione. Abbiamo bisogno di sapere quali sono i nuovi metodi contro la corruzione anche tra le cariche pubbliche. Dobbiamo capire, perché di primo acchito la nostra reazione non è stata positiva”, ha detto Reynders.

Il commissario ha chiesto che l’Italia s’impegni nella difesa dei “valori europei“, non seguendo la strada di altri stati membri (e qui il riferimento è chiaramente alla Polonia) che hanno fatto passi indietro in tema di diritti civili e di eliminazione delle discriminazioni nei confronti delle donne. Non solo. Reynders ha dichiarato che “anche dall’Italia mi arrivano messaggi in relazione a certe evoluzioni in corso contro le comunità Lgbt“, invitando i partiti democratici a “rendere stabili i nostri valori e combattere gli estremismi. Quando si parla di questi argomenti la cosa più difficile è essere concreti. Quando si discute di discriminazione o di diritti, come in Ungheria, la difficoltà è tradurre le discussioni nella vita quotidiana dei cittadini. Far capire l’effetto sulla vita concreta. Perché sembra una cosa lontana ma poi può capitare anche a te“.

Verrebbe da chiedersi cosa, l’Europa, vede di concreto “contro” le comunità Lgbt. Sembra quasi che si voglia far percepire un pericolo che in realtà non esiste.

Condividi