Sant’Eufemia in festa per i 100 anni di Vincenzo Tripodi: dalla guerra all’Australia, la vita di un uomo d’altri tempi

Vincenzo Tripodi, classe 1923, ha festeggiato ieri l'ambita meta dei 100 anni: festa con famiglia e amici, tra gli affetti più cari

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StrettoWeb

Sant’Eufemia d’Aspromonte in festa per un compleanno speciale: Vincenzo Tripodi, Cecè, ha raggiunto la straordinaria meta dei 100 anni. Un secolo di vita vissuto pienamente e con intensità, amore, impegno e sacrifici. Mano nella mano con la sua amata Carmela, come è possibile vedere dalla gallery fotografica scorrevole in alto, Cecè ha potuto gioire di un compleanno circondato dagli affetti più cari: figli, nipoti, amici.

E quali migliori parole possono descrivere la vita di un uomo così longevo, se non quelle dei figli? Riportiamo di seguito un testo scritto proprio per l’occasione, che racconta la vita di Vincenzo Tripodi, attraverso i ricordi diretti dei figli e i suoi racconti:

Il 16 luglio 1923 a Sant’Eufemia d’Aspromonte nasce Vincenzo Tripodi, un ragazzino sin da piccolo molto vivace. Frequenta i cinque anni di scuola elementare che ha poi dovuto abbandonare, come era consuetudine dell’epoca, per andare a lavorare con il padre. Si ritrova quindi nell’officina a lavorare il ferro ma sono frequenti le dispute nelle quali lui difende i propri diritti da bambino, dicendo che a quell’età avrebbe dovuto solo giocare.

A gennaio del 1943, a 20 anni non ancora compiuti, viene assegnato al reggimento di Bracciano come caporal maggiore, trascorre il periodo della guerra tra Roma, Assisi, Bracciano e Perugia. Di questo periodo racconta spesso che loro militari non avevano mai un soldo in tasca e procurarsi il cibo diventava la cosa più difficile. Di Assisi ricorda che l’unica moneta che aveva in tasca l’ha data come elemosina al Santuario di San Francesco, per questo è stato premiato perché subito gli è stato offerto del cibo.

Di Perugia racconta un episodio più toccante: una famiglia che gli ha dato ospitalità nascondendolo ai nemici. Dapprima dormendo nella stalla e a poco a poco viene trattato come un figlio tanto che al suono delle sirene, di sua spontanea volontà, portava a spalla il nonno fino al rifugio. Arriva finalmente l’anno 1945 quando giunge da Perugia a Roma a piedi dove depone le armi. Raggiunge quindi la stazione di Palmi e passando da Seminara a piedi arriva finalmente a casa salendo dalla via Ferrai. Nel dopoguerra lavora qualche anno come poliziotto e, stanco della divisa, parte per l’Australia nel settembre del 1951 insieme al fratello Raffaele.

Vincenzo, tipo estroverso e intraprendente impara subito la lingua leggendo il giornale e frequentando le sale da ballo. Si adatta a svolgere qualsiasi tipo di lavoro facendo dei grossi sacrifici per potersi permettere una vita più agiata e oltre al lavoro, come abbiamo detto prima, gli piace divertirsi e ci racconta anche di una famosa fidanzata di nome Rosina.

Rimane lì per quasi un decennio ma poi insieme al fratello prendono la decisione di tornare in Italia, dove arrivano il 5 luglio 1960. I fratelli Tripodi nel 1961 decidono di avviare una piccola impresa che riguarda la vulcanizzazione delle gomme, lavoro molto pesante che faranno per tutta la vita.

Il ricordo di noi figli, quando papà tornava da lavoro, erano le sue mani più nere del carbone. Durante i giri di lavoro conosce, tramite un amico, Carmela Romeo che diventa sua moglie il 13 luglio 1963. (Da poco 60 anni insieme!!).

Nel 1977 Vincenzo per qualche giorno diventa uno studente, sostiene infatti l’esame di terza media. Nascono i figli: Nino, Mariangela e Giuseppe (il cocco di casa). Con loro e la moglie vive tanti bei momenti, dalle lauree ai matrimoni. A quasi 80 anni (era ancora giovane!) prova l’emozione del primo nipote, suo omonimo. A seguire Lucia, Giorgio e Claudio.

Qualche aggettivo per descriverlo: intraprendente, ingegnoso, molto attivo, generoso e coraggioso. Auguri!”.

A Vincenzo e alla sua famiglia vanno i più sinceri auguri da parte della redazione di StrettoWeb. Nella gallery in alto tutte le foto di ieri e di oggi che raccontano la vita di un uomo che ha attraversato un secolo.

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