Se nemmeno le Frecce Tricolori vanno bene ai No Tutto…

La Federazione metropolitana di Reggio Calabria di Europa Verde si scaglia contro le Frecce Tricolori, unico sprazzo di luce dell'estate reggina

StrettoWeb

Non bastavano i No Ponte con le loro idee arcaiche. No. Reggio Calabria è così popolata da chi ama le polemiche per ogni cosa da doversi sorbire ora anche le manfrine degli pseudo ambientalisti. Partiamo da un presupposto: questa città langue. Ha estrema necessità di vivere, (ri)popolarsi, attrarre turisti, provare a rialzare la testa dopo uno dei peggiori decenni che abbia mai vissuto.

Ora, la buona notizia è che nei cieli reggini tornano le Frecce Tricolori. E questo significa turisti in arrivo, reggini che si spostano, consumano, vivono momenti ludici. Insomma, un circolo virtuoso di quelli di cui c’è estrema necessità. Ce ne vorrebbe uno al giorno, in questa città. Ma – perché il ‘ma’ con gli ambientalisti fondamentalisti è sempre dietro l’angolo – arrivano quelli di Europa Verde a tentare di rompere le uova del paniere. E questo nonostante  ammettano loro stessi come sia “indiscutibile che lo show degli aerei che fanno acrobazie è sempre piaciuto ai grandi e ai piccini, perché offre coreografie spettacolari, manovre mozzafiato, e mette in risalto l’abilità e il coraggio dei piloti“. Il problema è che, a detta degli ambientalisti, “si tratta di uno show particolarmente inquinante e dispendioso, nonché pericoloso”.

E non finisce qui, perché in un comunicato diffuso questa mattina hanno anche il coraggio di definirevetustigli “aerei Aermacchi MB-339 della pattuglia” e insinuano che, secondo fonti non meglio definite, le scie tricolorisono formate da un’innocua miscela di vaselina e coloranti“. E poi sciorinano un’altra serie di luoghi comuni sui gas di scarico dei motori e bla, bla, bla.

Ciliegina sulla torta, il comunicato accenna anche con veemenza all’inquinamento acustico e, “in conclusione, Europa Verde auspica che per il futuro la città di Reggio Calabria sia scenario di manifestazioni popolari meno anacronistiche, più originali e, soprattutto, più sostenibili per l’ambiente“. Verrebbe da chiedersi quali siano queste manifestazioni meno anacronistiche, anche perché qui, di anacronistico, ci pare di vedere solo la convinzione che tutto faccia male all’ambiente e che tutto vada criticato per partito preso. Nella nota diffusa oggi da Europa Verde, che farebbe ridere se non ci fosse da piangere, manca solo un accenno alle complottistiche scie chimiche. E poi il quadro del trash sarebbe davvero completo.

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