Se venite in vacanza a Reggio Calabria…lavatevi prima

C'è un limite a tutto. Un limite che si chiama dignità, si chiama umanità, si chiama rispetto. E a Reggio Calabria questo limite è stato superato da tempo

StrettoWeb

E’ un dramma. Un dramma per il quale non abbiamo nemmeno più parole, noi che che siamo giornalisti e con le parole lavoriamo e campiamo. Denunciamo questa situazione da anni, ma la verità è che non solo non cambia nulla, ma va sempre peggio. Reggio Calabria è una città allo sbando. Un disastro che si è cementificato soprattutto nell’ultimo decennio e che ora ci rimanda, per riflesso, una situazione non più tollerabile.

I punti deboli di questa città sono tanti, forse troppi: rifiuti, lavoro, servizi, infrastrutture. Ma siamo al Sud e sappiamo bene che, purtroppo, chi resta qui deve fare i conti giornalmente con tutto questo. Però, c’è un limite a tutto. Un limite che si chiama dignità, si chiama umanità, si chiama rispetto per se stessi e per gli altri. E purtroppo possiamo affermare, senza timore di smentite, che questo limite a Reggio Calabria è stato ampiamente superato con il servizio idrico.

Definirlo carente, il servizio idrico, è un eufemismo. Farsi una doccia dopo una giornata di lavoro, per molti, è diventato un lusso. E non si parla di mancanza di acqua nelle ore notturne, ma di qualcosa di ben più grave ed invasivo: a volte i rubinetti si prosciugano già nel pomeriggio, fino al mattino. Un fatto grave, non degno di una società civile. Un fatto per il quale, attestato che l’amministrazione comunale non è in grado di farvi fronte, bisognerebbe alzare tutti la voce, farsi sentire, protestare, pretendere, in ogni modo possibile.

E come i reggini sanno bene, non ci stiamo inventando nulla. A titolo esemplificativo abbiamo preso giusto un paio di post, dai social, pubblicati in questi giorni. Ma avremmo potuto fare decine e decine di esempi simili.

Chi governa a Reggio Calabria? I soliti ben noti che, però sono innominabili. Come si spiegherebbe, altrimenti, che nelle dimore della gente per bene le fontane sono asciutte, in estate! Quando maggiore è la necessità di avere a disposizione l’acqua che si paga profumatamente? I reggini hanno combattuto per una giusta causa che poi, però, hanno perso, ma allora c’erano persone con la P maiuscola, in tutti i sensi“, scrive un utente su Facebook.

E ancora: “da giorni senza acqua in via Feudo parte di sopra, è vergognoso: rubinetti a secco, persone disperate che prenderanno un provvedimento con l’immediata urgenza. Un abbraccio all’amministrazione comunale e all’ufficio acquedotto di Reggio di Calabria“. “Così siamo ridotti nella periferia pellarese nel 2023“, conclude il post.

Allora non ci resta che avvertire i turisti, o almeno quei pochi coraggiosi che ci sono rimasti e che a breve arriveranno nella nostra bella e dannata Reggio: lavatevi prima. E poi vi lavate quando tornare nelle vostre città dove tutto funziona meglio.

Grazie ad Elia Romeo per la foto in evidenza (per averci ricordato lo slogan di Falcomatà sull’acqua del Menta) e per le sue continue denunce che noi, come facciamo con tutti i cittadini, cogliamo e ascoltiamo facendo solo quel che possiamo: veicolarle ad un più alto numero possibile di persone affinché qualcosa finalmente si smuova. Siamo illusi. O forse solo innamorati di una città che si sta sbriciolando sotto i nostri occhi.

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