Sequestro record di cocaina in mare, il carico più grosso mai intercettato: il peschereccio, di Reggio, era partito da Bagnara

Arrestati i cinque membri dell'equipaggio a bordo del peschereccio carico di cocaina, uno dei quali è di Bagnara Calabra

StrettoWeb

E’ stato un sequestro record quello messo a segno oggi in Sicilia, dove è stato sottratto alla criminalità organizzata il più importante carico di cocaina mai sequestrato. A bordo di un peschereccio sono state sequestrate oltre 5,3 tonnellate di droga, destinata al mercato italiano. Avrebbe fruttato oltre 850 milioni di euro. L’imbarcazione è stata bloccata e scortata fino a Porto Empedocle, nell’Agrigentino, dalle motovedette d’altura della Guardia di Finanza.

Le cinque persone dell’equipaggio – un italiano, due tunisini, un francese e un albanese – sono state arrestate dalla Dda di Palermo. Il Peschereccio “Ferdinando d’Aragona”, del compartimento marittimo di Reggio Calabria, era partito da Bagnara Calabra. I fermati, uno dei quali è di Bagnara, sono già stati trasferiti tutti nel carcere Pagliarelli di Palermo.

L’operazione è stata condotta dal comando provinciale di Palermo della Guardia di Finanza con numerosi mezzi aerei e navali del comando operativo aeronavale di Pratica di Mare (Roma) e del reparto operativo aeronavale di Palermo, in coordinamento con gli investigatori del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo e sotto la direzione della Dda Palermo, diretta da Maurizio De Lucia.

Le indagini

Le indagini sono partite martedì sera. La segnalazione è arrivata dal II reparto del comando generale della Guardia di Finanza. Un Atr 72 del comando operativo aeronavale, in servizio di ricognizione nel canale di Sicilia, impiegato da alcuni giorni nel monitoraggio di una nave mercantile, ha rilevato l’avvicinamento al cargo battente bandiera della Repubblica di Palau di un Peschereccio partito dalle coste calabresi.

E’ stato quindi predisposto un dispositivo di polizia, con l’impiego di ulteriori mezzi aerei e navali in forza al gruppo aeronavale di Messina – come spiega una nota -, al gruppo esplorazione aeromarittima e al reparto operativo aeronavale di Palermo e con il supporto investigativo degli specialisti del Gico e del nucleo di polizia economico-finanziario di Palermo.

Durante la notte è stato accertato che la “nave madre” stazionava ai limiti delle acque territoriali dove aspettava il Peschereccio, verosimilmente per un trasbordo illecito. Nelle prime ore di ieri sono state registrate anomale operazioni di accumulo di numerosi pacchi sul ponte della nave “madre” che poi sono stati scaricati in mare mentre si avvicinava il Peschereccio italiano, che nel frattempo aveva disattivato il sistema di localizzazione Ais, per recuperare il carico gettato in mare“, si spiega.

La scoperta della cocaina

I finanzieri sono così intervenuti bloccando il Peschereccio che stava facendo rientro verso le acque territoriali. A bordo dell’imbarcazione, occultato dietro una pannellatura che celava un ampio locale, è stato scoperto l’enorme quantitativo di stupefacente.

La nave mercantile ha cercato, senza successo, di riprendere il largo in direzione della Turchia. Il Peschereccio, inseguito e bloccato, è stato scortato a Porto Empedocle mentre la “nave madre”, con un equipaggio composto da 15 persone di nazionalità ucraina, turca e azera è stata scortata da mezzi navali verso il porto di Palermo. Anche i 15 componenti dell’equipaggio del mercantile sono stati fermati.

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