La Serie B non vuole cambiare format: cosa significa l’intervento delle 18 squadre

Un atto "ad opponendum" che smaschera le intenzioni della Lega e quindi delle attuali aventi diritto: non si vuole una B a 21 o 22 squadre

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La Reggina, in questo momento, vive un mondo reale e uno virtuale. Il primo è quello del Sant’Agata, con gli allenamenti dei calciatori in condizioni disagevoli e con Taibi, Inzaghi e qualche altro componente rimasti soli e abbandonati dalla società; da qui la decisione di sospendere per qualche giorno il ritiro. Il secondo, quello parallelo, vede Saladini prima e Ilari poi collezionare tutta una serie di comunicati ufficiali “spogli”, superflui, senza sostanza, ricchi di contraddizioni, errori e bugie. Senza la minima menzione a chi sta tenendo in piedi la baracca del mondo reale, al Sant’Agata.

E, prima ancora dell’ultimo comunicato della tarda mattinata, ad alimentare il dibattito è stata questa opposizione delle 18 squadre di Serie B (escluse appunto Reggina e Lecco) contro il cambio format. Un atto “ad opponendum” che smaschera le intenzioni della Lega e quindi delle attuali aventi diritto: non si vuole una B a 21 o 22 squadre, ma a 20, come fatto intendere ampiamente in queste settimane. Sostanzialmente, una sorta di “ammettete chi volete, chi ha diritto, ma che siano non oltre due, per un campionato a 20”.

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