Successo al Teatro antico di Taormina per “il Trittico” di Puccini

Successo strepitoso al teatro antico di Taormina per le tre opere liriche componenti "il Trittico" di G. Puccini

  • Teatro antico di Taormina Trittico di Puccini
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StrettoWeb

La Fondazione Taormina Arte 2023, in collaborazione con la fondazione Luciano Pavarotti, ha inaugurato la propria stagione lirica annuale con una meravigliosa messinscena delle tre opere componenti “il Trittico” di G. Puccini, “il Tabarro”, “Suor Angelica” e “Gianni Schicchi”, rappresentata l’8 e 13 luglio scorsi. Il trionfo di questi celebri bozzetti operistici composti dal maestro Puccini – in attesa del 2024, anno pucciniano par excellence, essendo egli morto nel 1924 – si deve verosimilmente ad ogni componente del cast, oltre che alla straordinaria bellezza delle tre opere, per una volta finalmente tutte e tre insieme: strutturantesi in un contrasto che dal truce delle chiatte della Senna de “il Tabarro”, perviene alla desolazione claustrale della “Suor Angelica”, fino al Medioevo di maniera del “Gianni Schicchi – boccacciano quasi, per nulla “medievale”, nell’accezione ingiustamente negativa che ha oggi questo aggettivo. Un plauso particolare va alla Fondazione Taormina Arte, nella persona del direttore artistico Beatrice Venezi, per averle volute rappresentare unitamente, laddove esse vengono talvolta separate.

Venendo al cast, meritano un riconoscimento generalizzato innanzitutto i solisti: dal possente e molto talentuoso baritono Massimo Cavalletti nei ruoli di Michele in Tabarro e nel ruolo eponimo in Gianni Schicchi, al versatile e notevole soprano Francesca Tiburzi, Giannetta in Tabarro, Suor Angelica e Lauretta in Gianni Schicchi. Meritano un particolare apprezzamento Marcelo Alvarez, grandioso come sempre, nel ruolo di Luigi nel Tabarro, e il talentuoso Marco Ciaponi nel ruolo di Rinuccio in Gianni Schicchi.

Validissima la prestazione di Annunziata Vestri nelle tre opere, pur avendo sicuramente spiccato nel ruolo della zia principessa in Suor Angelica: le sue pose a tratti da ragno hanno sicuramente dimostrato una grande bravura, chiara anche nei panni della Fragola e di Zita. Molto bravi anche i comprimari: in Tabarro, Orlando Polidoro nel ruolo del Tinca e Adriano Gramigni come il Talpa e come Simone in Gianni Schicchi, Federica Foresta e Cristobal Campos nei panni dei due amanti in Tabarro (la prima anche Suor Genovieffa in Suor Angelica e Nella in Gianni Schicchi), Andrea Galli, venditore di canzonette in Tabarro e Gherardo in Gianni Schicchi.

In Suor Angelica molto brave anche le comprimarie: Erica Cortese nei panni della badessa, Eleonora Filipponi come la suora Zelatrice, Greta Carlino maestra delle novizie e La Ciesca in Gianni Schicchi, Floriana Cicio come suor Osmina, suor Dolcina e la novizia, Mary Rosada come prima conversa e prima cercatrice e prima cercatrice, Ksenia Overko come seconda novizia e seconda cercatrice. Validissimi e strepitosi i comprimari in Gianni Schicchi non citati finora: Massimiliano Mandozzi come Betto, Antimo Dell’Omo come maestro Spinelloccio e ser Amantio, Gabriele Barria come Marco, Miriana Saitta come Gherardino, Domenico Cagliuso nei panni di Guccio tintore e Giuseppe Zema in quelli di Pinellino Calzolaio.

Impeccabile, veramente pregevole, con un colore unico, un amalgama impareggiabile, il coro lirico “F. Cilea”, ancora una volta ritornato su questo palcoscenico, e diretto dalla validissima bacchetta del m° Claudio Bagnato.

Davvero notevole, magistrale e di elevatissima caratura la direzione del m° Beatrice Venezi, maestro concertatore di questa messinscena, direttrice della validissima Taormina Arte Festival Orchestra. Molto bella, sapiente e curata la regia di Paul-Émile Fourny, in tutte e tre le opere, nonché le scene di Patrick Meeus e i costumi di Giovanna Fiorentini.

Come redazione di StrettoWeb vogliamo rinnovare il nostro plauso alla Fondazione Taormina Arte Festival 2023 per aver messo in piedi uno spettacolo di una caratura così unica e spettacolare.

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