Bologna non dimentica la strage alla stazione di 43 anni fa, quando il 2 agosto del 1980 una bomba nella sala d’attesa della stazione uccise 85 persone, ne ferì altre 200 e portò paura e disperazione nella città. E’ forse la pagina più oscura della storia del dopoguerra. Un eccidio senza precedenti, in cui al sangue si mescola l’intrigo e il dramma di una verità che non convince fino in fondo. Da subito, senza soste e per ore, si mettono all’opera sanitari, vigili del fuoco, forze dell’ordine, Esercito, volontari, alla ricerca di vite da soccorrere e da salvare. In stazione arrivò il presidente della Repubblica Sandro Pertini, commosso e angosciato, per quanto successo.
Tra le vittime il reggino Antonio Francesco Lascale
Tra le vittime della strage di Bologna vi era il reggino Antonio “Totò” Lascala, ferroviere in pensione di 56 anni, sposato con tre figli, era diretto a Cremona ove risiedeva la figlia Enza ed il genero Osvaldo, il treno partito dalla Calabria aveva accumulato 3 ore di ritardo, per questo motivo Totò , aveva perso la coincidenza per Cremona, costringendolo ad una lunga attesa alla stazione di Bologna.