Le amputano gambe e braccia per sbaglio: dopo dieci anni arriva il risarcimento milionario

Anna Leonori, una mamma di Terni, ha ricevuto una diagnosi sbagliata che l'ha portata all'amputazione di tutti e 4 gli arti. Dopo quasi dieci anni di calvario, arriva il risarcimento

StrettoWeb

Anna Leonardi, 46 anni, è una mamma di Terni, una donna che ha mostrato un coraggio sovraumano quando di umano, su quanto le è stato fatto, non c’è proprio nulla. La storia di Anna inizia nel lontano 2014: i dottori le diagnosticano una forma di cancro molto aggressiva che sta intaccando i suoi organi. Necessario quindi, un intervento chirurgico d’urgenza: le verranno asportati utero, ovaie, 40 linfonodi e parte della vescica al “Regina Elena” di Roma. Come da routine, l‘equipe procede con l’esame istologico, ma sorgono i primi dubbi: i risultati sono puliti. Anna non soffre di alcuna forma di cancro, non necessitava di alcuna asportazione bensì di un esame più approfondito.

L’equipe medica di Terni, dove si era rivolta all’inizio della malattia, ha sbagliato diagnosi: la donna ha un’infezione, mai curata, che l’ha portata allo stremo e quasi alla morte. Anna infatti, cade prima in un coma profondo, poi indotto, fino a quando l’infezione comincia a mandare gli arti in necrosi: il risultato di questo scempio è l’amputazione di entrambe le braccia e le gambe. Anna, mamma di due figli, non ha più le braccia per stringerli a sé, non ha più le gambe per portarli a spasso, non ha più una vita. Un errore medico ha stravolto l’intera famiglia ma la donna, grazie al prezioso aiuto dell’atleta Bebe Vio, è riuscita comunque ad adattarsi alla sua nuova condizione.

Delle nuove protesi, di ultima generazione, le permettono infatti di svolgere le azioni quotidiane e di riprendere confidenza con la vita di tutti i giorni. Dopo quasi dieci anni dall’accaduto, e un lungo iter processuale, Anna ha finalmente vinto la sua battaglia: l’Asp di Terni è stata condannata al pagamento di un risarcimento milionario per il grave danno subito. E, alla domanda di cosa farà adesso, la mamma di Terni risponde: “afferrare un bicchiere con le protesi nuove e brindare, finalmente”.

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