Quanti anziani ci sono in Italia? Boom di ultra-centenari anche a Reggio Calabria e Messina

L'approfondita analisi dell'Istat sulla presenza di anziani (over 65) nelle 14 Città Metropolitane italiane

StrettoWeb

L’Istat ha pubblicato una approfondita analisi relativa alla popolazione anziana (persone di 65 anni e oltre) residente nelle città metropolitane. Si tratta degli enti territoriali di area vasta che hanno sostituito le province in 10 aree urbane di Regioni a statuto ordinario – Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria – a cui si aggiungono quattro città metropolitane di Regioni a statuto speciale – Palermo, Catania, Messina e Cagliari.

Nel lungo documento, integrato da grafici, si misura l’invecchiamento nelle città metropolitane e nei rispettivi contesti urbani costituiti dal comune capoluogo e dalle cinture urbane di primo e secondo livello. Si individuano le caratteristiche socio-demografiche e le condizioni di vita degli anziani residenti in questi territori mediante un set di indicatori demografici sulle famiglie unipersonali, sul livello di istruzione, sulla condizione professionale, sulle strutture in cui vivono, sul sistema pensionistico.

Quasi una persona su quattro (il 23,4%) tra i residenti nelle città metropolitane ha almeno 65 anni – rileva l’Istat – e oltre un terzo degli anziani italiani vive nelle aree dei capoluoghi. L’incidenza degli anziani è più elevata nelle città del Nord e minore in quelle del Sud, ad eccezione di Messina e Cagliari. Genova ha la maggiore quota di anziani (29,1%) e Napoli quella minore (quasi il 20%). Fra i territori metropolitani, l’incremento di questa fascia di popolazione nell’arco dell’ultimo trentennio è maggiore a Cagliari (+15 punti percentuali), seguita da Bari, Torino e Venezia.

I numeri di Messina e Reggio Calabria

Le due città dello Stretto condividono un primato: allontanandosi dal capoluogo diminuisce infatti la quota di anziani residenti, ad eccezione però proprio di Reggio e Messina, in cui la cintura più esterna di comuni del territorio metropolitano rappresenta la prima scelta come luogo di residenza. Il rapporto di mascolinità degli over 65 mette in risalto un miglioramento nell’equilibrio di genere nei territori metropolitani del Sud, dove Reggio Calabria è in cima alla graduatoria, con 82 uomini anziani per 100 donne.

In contrasto con la tendenza generale, in alcune città metropolitane, così come nei comuni capoluogo, sono presenti alcune eccezioni caratterizzate dalla prevalenza di donne con titolo terziario; l’asimmetria a favore del genere femminile è più alta nella città metropolitana di Cagliari (90 uomini anziani ogni 100 donne della stessa fascia di età), seguita da Reggio di Calabria (92 uomini ogni 100 donne) e Messina, che si avvicina alla parità con 97 uomini ogni 100 donne. Da notare il valore significativo della città metropolitana di Firenze, dove si osserva un sostanziale equilibrio tra uomini e donne anziani con titolo terziario.

In Italia oltre 7 mila centenari: l’enorme crescita degli ultimi 30 anni

I centenari residenti nelle 14 città metropolitane al 1° gennaio 2023 sono 7.583 (il 35% del totale italiano) di cui l’82,4% è costituito da donne, valore record, così come a livello nazionale. Complessivamente questa fascia di popolazione è cresciuta in maniera consistente nell’ultimo trentennio, più di 7 volte rispetto al 1993, quando il contingente ammontava a 1.040 centenari, con analogo sviluppo nel complesso del Paese, dove si contavano soltanto poco più di 3mila unità.

In Italia negli ultimi anni, dopo una crescita costante fino al 2015, si è registrato un lieve calo di questa fascia di popolazione per un fattore strutturale: l’ingresso tra i centenari delle coorti meno numerose nate nel periodo del primo conflitto mondiale. Dal 2021 riprende la crescita delle persone super longeve per l’entrata delle coorti di nati nel primo dopoguerra.

Nelle 14 città metropolitane l’incidenza dei centenari sul totale degli anziani residenti è quintuplicata nell’arco di trent’anni, passando da 3,4 a 15,2 per 10mila anziani, e con maggiore peso nei territori metropolitani del Nord, strutturalmente più anziani: Bologna guida la graduatoria con 22 centenari ogni 10mila anziani, mentre in coda vi è Napoli, con un valore di 10 centenari per 10mila anziani (Prospetto 4). Il peso più elevato si osserva nei comuni capoluogo (19 per 10mila), in particolare Bologna e Firenze (circa 27,5 per 10mila), dove decresce nelle prime due cinture urbane che gravitano sui poli urbani; primeggiano la prima cintura di Genova (19,5) e la seconda di Bologna (18,6).

Un’ulteriore conferma della maggiore longevità femminile si riscontra ancor di più all’interno della fascia dei centenari. Infatti oltre l’82% della popolazione di 100 anni e più è composta da donne, valore lievemente superiore nei comuni della corona più esterna delle città metropolitane (84%). Il rapporto di mascolinità indica che nel 2023 ci sono 21 uomini ultracentenari su 100 donne della stessa fascia d’età e la presenza femminile è più marcata nei poli urbani e nei comuni del primo anello.

 

Condividi