Benzina, i prezzi volano: grandi incassi per lo Stato, ma Associazioni e consumatori si arrabbiano

Ministro Urso costretto a rispondere a chi ha criticato la strategia del Governo di imporre obbligatoriamente l'esposizione dei prezzi

StrettoWeb

I prezzi della benzina sono alle stelle e continuano a volare, provocando umori contrapposti: stangata per le famiglie, grandi incassi per lo Stato (si stimano intorno ai 2,2 miliardi), per via delle accise e dell’Iva sui carburanti. E il Ministro Urso si trova costretto a rispondere a chi ha criticato la strategia del Governo di imporre obbligatoriamente l’esposizione dei prezzi: “Il prezzo industriale della benzina depurato dalle accise è inferiore rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania. L’esposizione è una misura risultata pienamente efficace che ha consentito, in un sistema di mercato, di contrastare la speculazione, dando piena trasparenza e quindi consapevolezza e capacità di scelta al consumatore”.

Ma la Guardia di Finanza è dovuta intervenire per intensificare i controlli a tutela dei cittadini proprio per questi prezzi. E, in tutto questo, i consumatori e le associazioni di categoria dei benzinai protestano contro il caro benzina. Assoutenti chiede al governo un intervento sulle accise: creare un automatismo che possa ridurre le tasse in occasione delle fiammate internazionali dei prezzi. E poi redistribuire gli extraprofitti. Mentre il Codacons annuncia un esposto a 104 procure per verificare l’eventuale aggiotaggio.

La Fegica, federazione dei gestori, sottolinea invece come sia “il sedicesimo giorno consecutivo che i prezzi medi dei carburanti comunicati dal Mimit hanno subito un aumento. Il cartello imposto ai distributori dal governo nulla ha potuto. La misura non solo è inutile ma rischia di essere controproducente”. Un effetto peraltro già segnalato come rischio dall’Antitrust in fase di audizione sul decreto trasparenza. Attaccano anche le opposizioni: per il Pd le dichiarazioni di Urso sono “fuori dalla realtà”, mentre per il Prc il ministro “fa orecchie da mercante”.

“Il governo deve attivarsi introducendo meccanismi automatici di riduzione di Iva e accise su benzina e gasolio in occasione dell’incremento dei prezzi industriali – dice il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – in modo da alleggerire la spesa sia per i rifornimenti, sia per quei prodotti come gli alimentari che risentono dei maggiori costi di trasporto. Intanto chiediamo un intervento urgente al governo Meloni affinché si utilizzino gli extraprofitti garantiti in questi giorni dalle tasse sui carburanti per tagliare subito le accise su benzina e gasolio, al pari di quanto fatto dal precedente esecutivo Draghi. Serve infine una indagine approfondita sulla formazione dei prezzi dei carburanti dall’estrazione, alla vendita fino alla pompa, passaggi dove si nasconde la vera speculazione”.

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