Caro turista, ti racconto l’altra faccia della Calabria

Una lettera "immaginaria" per destinatari "reali": caro turista, la Calabria è bella ma c'è una cosa che ti devo raccontare...

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Quando il gatto non c’è i topi ballano o meglio: i topi ballano pure se i gatti ci sono, tanto sono tanti e non se ne fregano. Pullulano per le strade delle cittadine dello jonio cosentino, tra immondizia che non viene correttamente smaltita e incuria da parte di pubblici e privati. I topi ci sono, hanno quasi trovato un habitat naturale tra una buccia di banana marcia e un assorbente, sono ormai abituati agli odoracci che, sospinti dal vento, ogni tanto inondano le narici di cittadini e turisti.

Turisti è un termine abusato, direi più bagnanti anzi, azzarderei con “famiglie che hanno comprato case negli anni ’80 per due spicci e che vengono a fare le ferie ‘ammare“. Che belle le immagini patinate sui canali social delle amministrazioni: “guarda che mare, meglio di quello delle Maldive!“. E guarda ancora, turista con le fette di prosciutto sugli occhi, noi “valorizziamo il territorio seguendo una strategia di marketing studiata ad hoc dagli scienziati dell’ufficio nel sottoscala del Comune” e poi ti propinano la buona, vecchia sagra del pesce/maiale o qualunque animale sia di tuo piacimento.

Faremo cose bellissime, turista, per te che vieni nel nostro borgo (non ti azzardare a chiamarlo paese) a goderti il mare striato di verde per stiparti in case vecchie e decadute ma che, attenzione, sono a 2 minuti a piedi dalla spiaggia (solo perché abusive). Vieni turista straniero, tu che dall’estero arrivi con il tuo camper e la scarpa da trekking che non puoi parcheggiare da nessuna parte perché “non abbiamo nessuna area attrezzata“: ma puoi sempre accostarti al marciapiede rotto della parte ‘vecchia’ del lungomare e fare amicizia con i topi, nostri concittadini.

Turista, hai visto che bel programma estivo che abbiamo preparato? A luglio non faremo niente, giusto la presentazione di qualche libro alle 5 di pomeriggio in piazzetta con 45 gradi così non viene nessuno e ci sbrighiamo. Ad agosto, turista caro, diamo spazio alla “tradizione nell’innovazione“: oltre alla sopracitata sagra (che poi può essere più di una e durare per 3/4 giorni), facciamo venire quel comico che fa ridere tantissimo, sì proprio quello, l’imitatore di quel conduttore degli anni ’70 che è andato in televisione due volte. Ma come turista, non ti ha fatto ridere? Va bene allora, piazziamo una notte colorata a caso: bianca, rosa, blu poco importa. Ciò che conta veramente sono le 150 bancarelle illegali che, come ogni anno, eviteranno che nessuno, nemmeno un singolo individuo, si avvicini al commerciante locale e lo faccia guadagnare!

Come turista, non lo sai? Portare soldi a quelli del posto, a chi paga le tasse e prova a resistere porta male, è un dato di fatto! E poi turista, se ancora non sei contento, ti piazzo la festa di un santo patrono: altro cibo, altri ambulanti, la processione in riva al mare e i fuochi d’artificio! E poi, se rimane qualcosa, “faccio venire il cantante“, solitamente verso la fine di agosto che tu te ne vai e io lo pago di meno. Ma questo non te lo assicuro. Non che lo pago di meno, ma che lo faccio venire. Ma tanto a te cosa importa, caro turista: ti sei goduto dieci giorni di mare verde, circondato dai ratti e immerso nella spazzatura. Grazie turista, ci vediamo l’anno prossimo, quando il mare sarà ancora più verde… pardon, più blu!

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