Degrado e incuria, Reggio è al capolinea: protesta a Santa Caterina con i “drappi bianchi”

L'Associazione Noi per Santa Caterina di Reggio Calabria ha dato il via ad una protesta con “drappi bianchi parlanti” stesi sulle facciate delle abitazioni

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Reggio Calabria non ci sta più. Il degrado continuo e in aumento non è più tollerabile, tra i rifiuti e crisi idrica, tutte le zone della città sono interessate da incuria e problemi non degni di un paese civile. Di seguito la nota stampa dell’Associazione Noi per Santa Caterina sull’iniziativa di protesta:

Il quartiere di Santa Caterina, stanco di continuare a non vedere realizzate le condizioni minime di vivibilità, inscena una protesta civile con “drappi bianchi parlanti” stesi sulle facciate delle abitazioni del quartiere. Una protesta forte, civile, democratica, che accomuna i cittadini del quartiere Santa Caterina e che segna un punto di svolta nelle relazioni tra amministrazione comunale e amministrati.

Un risveglio delle coscienze, da troppo tempo assopite; cittadini che vogliono tornare ad essere protagonisti del proprio presente e guardare al futuro con la determinazione di chi vuole ridare al territorio quella dignità e quel decoro che anni e anni di immobilismo politico hanno calpestato.

Cittadini che sposano l’iniziativa dell’associazione “NOI per Santa Caterina”, organizzazione territoriale di quartiere sempre disponibile al dialogo e alla collaborazione con tutti, in particolare con coloro che amministrano la città; operando e ribadendo sempre, la propria condizione di equidistanza da appartenenze partitiche, e rifuggendo ogni tentativo di omologazione e compromesso.

Oggi il quartiere non intende assolutamente accontentarsi più di promesse o di contentini, retaggio di un modo di intendere e fare “politica” distante anni luce da una cultura che privilegia la costante ricerca del “bene comune”, prerogativa che l’associazione persegue con convinzione e che sta dando frutti visibili e apprezzati.

Attraverso la propria azione l’associazione ha messo a disposizione del quartiere diverse opportunità: un ambulatorio per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, dell’apparato urogenitale e del tumore alla mammella, avvalendosi del volontario e del fondamentale apporto di amici medici e infermieri; un doposcuola per bambini e ragazzi bisognosi di supporto scolastico, anche in questo caso, con l’aiuto indispensabile di insegnanti che fanno della disponibilità il loro stile di vita; un frequentatissimo corso di taglio e cucito, che una nostra socia con volontà e passione ha messo in piedi, e altro ancora, tutto ciò per mettere in atto una “politica del fare”, che guardi ai più bisognosi, a dispetto delle tante, troppe e inutili chiacchiere alle quali non ci abitueremo mai.

L’associazione “Noi per Santa Caterina”, fin da subito ha avuto chiaro che tematiche complesse riguardanti il territorio, necessitano di sinergie e convergenze per permettere di traghettare il quartiere dall’indifferenza, alla sana e costruttiva partecipazione; ad un progetto a medio termine, che ribalti quella insana propensione al pessimismo, al non fidarsi, al non metterci la faccia.

Comunità parrocchiale, Scuola, Associazionismo costituiscono l’impalcatura del progetto che si sta facendo carico di raccogliere le istanze dei cittadini, elaborarne i contenuti e proporne le soluzioni, al fine di migliorare la qualità della vita del quartiere, secondo il percorso comune intrapreso, che trova riscontro nel documento unitario presentato ad enti e agli organi d’informazione.

Essere al servizio della collettività, senza inutili velleitarismi e sterili protagonismi, costituisce la stella polare cui guardare, non rattoppando ma intessendo e ricostruendo quel tessuto sociale oggi purtroppo deteriorato dalla diffidenza dei cittadini – non sempre a torto – nei confronti della politica e di ogni forma di aggregazione sociale.

I “drappi bianchi parlanti” esposti nelle vie del quartiere, riassumono e visibilizzano i disagi e i disservizi che lo stesso patisce da anni, non dimenticando un richiamo alla responsabilità degli stessi cittadini, spesso protagonisti in negativo di episodi di incuria e del non rispetto delle regole. Gli striscioni esposti per le vie del quartiere, oltre a chiamare ad un maggiore senso di responsabilità gli abitanti dello stesso, chiedono con forza all’amministrazione comunale, di attivarsi prontamente, con decisi interventi, mirati al ripristino di una condizione territoriale dignitosa. Aspetti quali la fornitura regolare di acqua nelle case, il servizio di raccolta rifiuti e lo spazzamento strade, l’illuminazione, la manutenzione ordinaria di ogni bene pubblico, dalla disinfestazione di topi e insetti, alla pulizia dei tombini, passando dalla potatura degli alberi fino alla messa in sicurezza di sedi stradali e marciapiedi, continuano ad essere le “perenni urgenze” per le quali con molta amarezza rileviamo che siamo costretti anche a pagare tasse esose. Come dire: oltre il danno la beffa!

La protesta, quindi, incarna e urla uno stato di amarezza, che non è rassegnazione, piuttosto, la necessità e la volontà di fare da sprone a chi ci amministra affinché operi con maggiore consapevolezza a fronte di risultati evidentemente scadenti, e per sconfiggere le indifferenze, debellare il fatalismo, per credere in un quartiere migliore per cui vale la pena lottare“.

Nella gallery fotografica scorrevole in alto alcune immagini della protesta in corso.

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