Falcomatà e il Pd accusano il Governo “nemico del Sud” ma si oppongono al Ponte, il più grande investimento della Storia d’Italia

Il paradosso di Falcomatà e del Pd calabrese: accusano il Governo di tagliare gli investimenti al Sud ma si oppongono al Ponte che è il più grande investimento della storia dell'Italia intera. E il sindaco sospeso fa campagna elettorale sui social mentre la sua città cola a picco...

StrettoWeb

Il Ponte sullo Stretto è la più grande infrastruttura che un governo abbia mai realizzato, e pensato, per il Sud Italia. E sfidiamo chiunque a smentire questa affermazione. Nella Storia di questo paese non vi sono opere simili di cui si sia anche solo minimamene parlato per il Meridione. E a dire no a questo Ponte che non dovrebbe essere divisivo ma punto d’unione, sono ‘i soliti noti’. Si tratta dei veri nemici dello sviluppo, quelli che non hanno ancora compreso come il Ponte non toglierà nulla alle altre infrastrutture necessarie per i territori del Sud e anzi farà da traino per strade, autostrade, ferrovie e tutto ciò che possa portare sviluppo nei trasporti e nelle comunicazioni.

Ma chi sono questi ‘soliti noti’? Un drappello di gente che, pur di andare contro i propri nemici politici, probabilmente riuscirebbe a vendersi anche la madre, che si suol dire. Movimento 5 stelle e Pd sono in prima linea in questa strenua lotta contro il Ponte sullo Stretto e lo sviluppo del Sud. Inizialmente, a dire no erano solo i grillini e pochi invasati, i classici “no tutto” a cui l’Italia è abituata da anni. Poi, si è aggiunto anche il Pd, che con Elly Schlein ha toccato l’apice della sua distanza siderale dai reali bisogni delle regioni del Sud.

Il post di Falcomatà

E a Reggio Calabria, a ben rappresentare questi signori che tarpano le ali al territorio perché non ne conoscono le necessità pur vivendoci, abbiamo il sindaco sospeso, al quale ovviamente non è stata sospesa la libertà di parola nonostante al governo vi siano persone definite ‘fasciste’ dagli amici di Falcomatà. Il buon caro Giuseppe ogni tanto se ne esce con un post su questo o quell’argomento di punta. Giusto per tenere i motori caldi in caso ricevesse la grazia (più divina che altro) e tornasse ad indossare la fascia tricolore come primo cittadino di Reggio.

Che questo Governo non fosse amico dei calabresi lo si era capito già da un po’. Ma che si arrivasse addirittura a tagliare di più del 50% i fondi del Pnrr destinati ai Comuni della nostra regione è veramente peggio del peggiore degli incubi“, ha scritto oggi Falcomatà. “Così dopo l’autonomia differenziata, che taglia le risorse al Sud per destinarle alle regioni più ricche, Meloni e company ci tagliano anche i fondi europei che dovrebbero ridurre il divario. Quasi un miliardo in meno per i Comuni della Calabria. Significa un taglio verticale alle scuole, agli impianti sportivi, alla riqualificazione dei beni confiscati, alle strade, alla forestazione. Un pezzo alla volta stanno smantellando la programmazione degli ultimi dieci anni. E tutti i Comuni che avevano progettato gli interventi ora rimangono con un pugno di mosche in mano“.

Falcomatà e la idee confuse sul Pnrr

Ora, la prima cosa che verrebbe da chiedersi è: ma davvero Falcomatà riferendosi ai fondi del Pnrr ha parlato di programmazioni di dieci anni che verrebbero smantellate? Ma qualcuno può dirgli, cortesemente, che il Pnrr è stato introdotto due anni fa da Draghi e che dunque è impossibile che vi siano piani decennali dei Comuni che possano essere inficiati? E soprattutto qualcuno gli spieghi che i fondi del Pnrr sono destinati a ben altri usi rispetto a quelli da lui stesso elencati nel post.

Ma, detto questo, fa ridere, se non piangere, il fatto che sia proprio il partito che osteggia la più grande ed utile infrastruttura del Meridione a dire che il governo è “nemico dei calabresi“. Anche perché, ad avallare la confusione del sindaco sospeso, c’è il fatto che le affermazioni di Falcomatà sono perfettamente in linea con il pensiero del Pd regionale, come in una sorta di copia e incolla. Pd che, tra l’altro, si contraddice da solo scrivendo in una nota come “la Calabria andrebbe a perdere circa un miliardo di fondi già stanziati che dovrebbero essere recuperati in un secondo momento“. Già, perché la verità oltre gli spot elettorali è che nulla andrà perso. I fondi saranno semplicemente rimodulati e spalmati nel tempo.

Campagna elettorale o amministrazione di una Città Metropolitana?

Il post di Falcomatà, dunque, risulta essere un perfetto riassunto della nota stampa diffusa oggi dal Pd calabrese, come prescritto evidentemente dai vertici nazionali del partito della ragazza svizzera amante dell’armocromia, la quale – ci viene da chiedere – che ne può sapere dei problemi quotidiani che affrontiamo quaggiù a Reggio Calabria? Dove, tra l’altro, la città è ridotta all’osso e gli amministratori burattini, insieme al sospeso burattinaio, giocano a fare campagna elettorale in anticipo perché si sentono con l’acqua alla gola.

E invece di pensare alla città, sporca, senza un goccio d’acqua che scenda dai rubinetti, invasa dai ratti, con perdite d’acqua in ogni dove, con il turismo ormai inesistente, puntano il dito contro una maggioranza di governo che, allo stato attuale, non solo “non li ha visti arrivare“, ma probabilmente li vedrà anche svanire nel nulla come un pensiero evanescente.

Condividi