Gianni Versace, il libro del fratello Santo riapre la ferita aperta di Reggio Calabria

Il libro di Santo Versace "Fratelli - Una famiglia italiana" racconta la storia del mito di Gianni nato, formato e cresciuto a Reggio Calabria. La città, però, lo ha dimenticato e abbandonato: dopo oltre 26 anni è doveroso valorizzare lo straordinario patrimonio storico che il reggino più celebre al mondo ha lasciato in eredità alla sua città

StrettoWeb

Qualche chiacchierone continua a ciarlare che Gianni Versace e la sua famiglia avrebbero abbandonato Reggio Calabria, ma l’unica verità è che al contrario è stata Reggio Calabria ad aver abbandonato e dimenticato Gianni Versace e la sua famiglia. Dopo più di 26 anni dalla morte del grande stilista, in assoluto la personalità più celebre nel mondo tra tutti i nati non solo a Reggio ma in Calabria, in città non c’è ancora un Museo che celebri la sua memoria e rivendichi l’orgoglio delle sue origini reggine. Neanche una strada è a lui intitolata (ci sarebbe il viale dell’Aeroporto voluto da Giuseppe Falcomatà e votato in Giunta anni fa, ma mai concretizzato), e quando il consigliere comunale Massimo Ripepi (Fratelli d’Italia) un mese fa ha proposto di modificare il nome del corso, la principale strada del commercio del centro storico, da Garibaldi a Gianni Versace, anziché strappare entusiasti consensi di massa ha avuto la fredda reazione del sindaco f. f. (che però ha promesso un’intitolazione più importante, da condividere prima con la famiglia), l’indifferenza della giunta e addirittura qualche orrendo rigurgito delle frange più becere della società. “Il corso Garibaldi intitolato a un ricchione?”, hanno scritto sui social raccogliendo persino qualche like. Roba che neanche nel Medioevo. Cavernicoli peggiori persino dei “No-Ponte”.

Eppure il legame tra Gianni Versace e Reggio Calabria è sempre stato viscerale. Lo documenta il bellissimo libro pubblicato lo scorso anno dal fratello Santo, “Fratelli – Una famiglia italiana“. Il volume, edito da Rizzoli, sta avendo un grandissimo successo ed è già stato presentato in tutt’Italia, da Roma a Milano, da Firenze alla Reggio dove il mito dei Versace è nato e continua a vivere con l’assidua e appassionata presenza dello stesso Santo in riva allo Stretto.

Gianni Versace
Gianni Versace al lavoro nel suo studio di Milano / foto Ansa

Gianni era il motore, un propulsore unico e straordinario, ma Santo era il pilota che lo guidava assecondandone l’estro, la forza dirompente, la potenza assoluta, ma anche evitando che andasse a schiantarsi per una curva letta male o un’accelerata eccessiva. Il libro è un condensato di una storia straordinaria, quella della famiglia Versace che nasce, cresce e si sviluppa sempre intorno a Reggio Calabria, spiccando il volo verso il resto del mondo ma mantenendo salde le origini in riva allo Stretto. Tantissimo lo spazio dedicato a Reggio nel volume che racconta più di una vita, ma l’intera esistenza di una famiglia che ha scritto la storia dell’Italia non solo nel settore della moda ma anche nell’imprenditoria con particolare riferimento all’eccellenza del Made in Italy. Iconiche le immagini dei fratelli Versace vestiti in maschera da bambini a Carnevale sul Lungomare o sul marciapiede del Duomo.

libro santo versace

Il libro di Santo Versace racconta passo passo tutte le tappe che hanno portato al successo planetario la più grande passione di Gianni, nata nella sartoria della madre – Francesca Olandese – situata proprio a pochi metri dalla Cattedrale cittadina, dove oggi non c’è nulla che celebra il luogo in cui si è sviluppata l’idea di quella che è oggi è una delle aziende più importanti del mondo, con uno dei marchi di lusso più affermati tanto da raggiungere un fatturato di 900 milioni di euro (2020). Così Gianni Versace è diventato immortale, ben oltre l’assassinio subito per mano di uno psicopatico tossicodipendente, Andrew Cunanan, il 15 luglio 1997 a Miami.

La morte di Gianni Versace ha profondamente segnato la vita del fratello Santo, che con il suo libro si libera dai fantasmi di un dolore che non è mai finito. I funerali con Lady Diana (che sarebbe morta dopo appena un mese a Parigi) ed Elton John a Milano, i tormenti interiori e familiari successivi al decesso, i rimpianti per un destino beffardo e maledetto e per tutto quello che senza quell’omicidio sarebbe potuto essere e invece non è stato.

lady Diana ed Elton John ai funerali di gianni versace
Lady D ed Elton John ai funerali di Gianni Versace

Quello di Santo Versace è un libro che tutti i reggini dovrebbero leggere, a partire dagli studenti delle scuole, innanzitutto per conoscenza della storia delle figure più celebri della città ma anche come punto di riferimento per quello che la storia della famiglia Versace rappresenta, e cioè un modello di successo umano ed imprenditoriale che può rappresentare un grande stimolo per tanti altri a coltivare le loro passioni, inseguire i loro sogni e pensare sempre in grande.

Pensare in grande, appunto. Qualcosa che Reggio Calabria come città ha da tempo smesso di fare. Era il 5 febbraio 2009 quando a Londra l’allora sindaco Giuseppe Scopelliti firmava il contratto per la realizzazione del Museo del Mare disegnato dall’architetto iracheno Zaha Hadid. In quell’occasione Scopelliti evidenziò l’intenzione di voler intitolare l’opera a Gianni Versace, dedicandogli un apposito padiglione dell’opera in cui avrebbe voluto realizzare una mostra permanente della sua vita e della sua storia. Sono passati più di 14 anni e nessuno ha dato continuità a quell’idea, anzi persino la realizzazione del Museo del Mare è stata bloccata, stralciata, osteggiata, e poi soltanto in tempi recentissimi ripresa ed inserita nel Pnrr. Intanto, però, Reggio a Gianni Versace non ha dedicato nulla o quasi nulla, se escludiamo il piccolo e periferico auditorium del Cedir. L’idea di Ripepi, di chiamare Corso Gianni Versace l’attuale Corso Garibaldi, è senza ombra di dubbio meritevole anche perchè la città a Garibaldi dedica già la piazza della stazione centrale e dovrebbe valorizzare maggiormente i propri figli migliori. Ma siamo convinti che Gianni Versace meriti molto di più. Il minimo sarebbe un Museo, imponente, grandioso, che sia realizzato dalle istituzioni (Comune e Città Metropolitana) con appositi finanziamenti ingenti. La location deve essere adeguata: potrebbe certamente esserlo il Museo del Mare di Zaha Hadid, che però deve ancora essere costruito, ma anche Villa Zerbi, che per posizione, storia e stile architettonico forse è ancor più adatta ad ospitare il “Museo di Gianni Versace“, dove ripercorrere tutta la sua storia personale e aziendale del marchio Versace e di questa famiglia straordinaria.

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Il 28 marzo 1998 a New York la sfilata per la collezione primavera di Versace. In prima fila Woody Allen tappa le orecchie per la musica molto alta durante la sfilata. Accanto a lui Santo Versace, Soon-Yi Previn e l’attrice Minnie Driver / foto di Stan Honda – ANSA

Se la città vuole puntare sul turismo, come può pensare di non rivendicare l’orgoglio di aver dato i natali e anche cresciuto Gianni Versace? Una struttura così importante diventerebbe subito dirompente a livello internazionale, attirerebbe ogni anno centinaia di migliaia di turisti, almeno come fanno i Bronzi di Riace. Visitatori da tutto il mondo verrebbero nella città dei Bronzi di Riace e di Gianni Versace, per visitare il Museo dei Bronzi di Riace e il Museo di Gianni Versace. Che potrebbe diventare molto di più: un percorso nel centro storico che consenta di visitare la casa in cui Gianni Versace è nato e cresciuto, e la sartoria della madre in cui è germogliata la sua grande passione.

Per tutti i reggini quella di Gianni Versace è una ferita aperta. Un orgoglio straordinario per l’appartenenza comune, ma anche la sensazione di un vuoto, una mancanza, che possa dare tangibile testimonianza alla città e ai visitatori di questa storia bellissima nata proprio in riva allo Stretto. Dopo oltre 26 anni è giunto il momento di curare questa ferita, celebrando Gianni Versace come meglio merita. Cosa aspettiamo?

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Papa Giovanni Paolo II saluta Santo Versace / foto Ansa
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Santo Versace a Sydney, in Australia / foto Ansa
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Santo Versace a New York / foto Ansa
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Gianni Versace / foto Ansa
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