I risultati di maturità e test Invalsi dimostrano come la scuola del Sud genera orde di ignoranti

Il confronto dei risultati dei test Invalsi con la maturità mostra l'enorme divario di sistema scolastico tra Nord e Sud Italia: dove le cose sono più difficili, gli studenti sono più preparati

StrettoWeb

Tecnicamente si chiama “Effetto Dunning-Kruger” ed è una distorsione cognitiva in cui individui ignoranti e incompetenti si considerano esperti sovrastimando la propria preparazione. Sono ignoranti inconsapevoli, e quindi presuntuosi saccenti. Ma a cosa è dovuta questa distorsione? Non c’è dubbio che un ruolo fondamentale lo riveste la scuola, così come l’Università, se consente a ragazzi ignoranti – appunto – di diplomarsi e laurearsi, a maggior ragione con il massimo dei voti. Purtroppo è ciò che tristemente succede al Sud Italia, anno dopo anno e di generazione in generazione. Il luogo comune che al Sud si studi di più e meglio e che i meridionali siano più preparati viene oggi smentito dai dati dei test Invalsi, che sono univoci e forniscono un quadro obiettivo della situazione.

Ecco, i test Invalsi dovrebbero sostituire completamente ogni altro metro di valutazione per avere un quadro oggettivo della reale preparazione degli studenti. Perchè la forbice con i voti dei diplomi è drammatica. Al Nord gli alunni eccellenti nei test Invalsi hanno avuto un voto all’esame di maturità enormemente inferiore rispetto agli studenti che al Sud si sono diplomati con voti altissimi, persino con la lode, ma hanno fallito nei test Invalsi.

I dati sono drammatici per il Sud ed evidenziano che dove il sistema scolastico è più impegnativo, severo, serio, i risultati (certificati da Invalsi) sono migliori. Dove invece a scuola tutto è più facile, gli studenti si illudono di essere super bravi e preparati ma in realtà poi falliscono nei test nazionali. E’ un po’ come se io, dopo aver vinto la gincana ciclistica di Santo Stefano in Aspromonte, mi sentissi pronto a gareggiare per l’oro olimpico di mountain bike. Con la differenza che i partecipanti alla gincana di Santo Stefano sono ben consapevoli del contesto in cui stanno gareggiando, quindi solo un pazzo potrebbe pensare di essere campione mondiale, mentre i diplomati meridionali pensano di essere sullo stesso livello degli altri diplomati italiani e quindi se prendono la lode si considerano superbravi.

Chissà perchè, però, al Nord la lode la prendono in pochi, più o meno l’1% degli studenti, mentre al Sud sono tantissimi, in Puglia e Calabria addirittura il 6%. Siamo più bravi? I risultati dei test Invalsi dimostrano il contrario. E’ la scuola che elargisce voti alti con maggiore facilità. E purtroppo scenario analogo si può dire per le Università, dove – generalmente – al Sud riescono a ottenere il titolo della laurea profili che in molti atenei del Nord non supererebbero neanche il primo semestre. Nella posta elettronica di StrettoWeb riceviamo numerosi curriculum di laureati in giornalismo ignari persino della grammatica italiana.

I dati impongono una riflessione urgente per i sistemi scolastici regionali del Sud: se vogliamo smetterla di allevare generazioni di ignoranti presuntuosi, saccenti e inconsapevoli della loro impreparazione, dobbiamo tornare ad una maggiore severità, ad una scuola più seria che premi esclusivamente il merito. Altrimenti il degrado sociale e il declino culturale sarà sempre più rapido, tragico e irrefrenabile. Con conseguenze disastrose sul futuro dei territori: potremmo dire “se questa è la classe dirigente del futuro”, ma poi ci basta guardare alla classe dirigente del presente per capire che forse è già troppo tardi.

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