Lecco, il Presidente Di Nunno a valanga: “sto una merda, mi stanno costruendo la bara”

Le parole durissime del Presidente del Lecco Di Nunno alla luce della sentenza del Tar che vede coinvolti anche i lombardi oltre la Reggina

StrettoWeb

Reggina e Lecco attendono il verdetto del Tar: la sentenza è prevista oggi dopo la lunga udienza di ieri. Le situazioni, differenti, sono ormai ben note. E, se il club amaranto ha preferito non entrare troppo nel merito della questione, i lombardi hanno invece fatto sentire con forza la propria voce – forti anche del sostegno di Figc e Lega – attraverso le parole del Presidente Di Nunno.

Lo stesso ha parlato ad Antenna Sud e i toni sono durissimi, come ormai intuibile dal suo stile e dal suo stato d’animo a causa di questa vicenda. “Sto una merda, non ci sono altre parole, mi stanno ammazzando, mi stanno costruendo la bara, ha detto. “Io non pago per gli errori degli altri. Io il 17, tre giorni prima della finale, ho inviato una PEC a Figc e Lega B scrivendo che non sarebbe stato possibile dopo la finale, in caso di vittoria, avere tutta la documentazione. E ora che faccio? Serie D? Non accetto nessuna alternativa alla Serie B, io ho vinto sul campo, il calcio è sporco, è pieno di corrotti”.

Poi continua: “Mi hanno preso in giro. Prima hanno spostato la finale play-off, il signore del Perugia si è messo a fare il grande, quando è il primo a non avere diritto al ripescaggio perché non era in regola con lo stadio neppure lui. Come fa ad essere ripescato in B? Il problema campo? Galliani del Monza mi aveva dato l’ok e poi è sparito e ho chiesto ospitalità anche a Cellino del Brescia“.

Lecco, Di Nunno: “non ho rubato come Perugia e Brescia”

Non si ferma la rabbia di Di Nunno: “A me spetta la B, non ho rubato come Perugia e Brescia, mi assumo le responsabilità di quello che dico e i club di B sono tutti con me, non voglio niente dagli altri ma nessuno deve andarmi contro. Slittamento dei campionati? Non sarebbe giusto, sarebbero penalizzati tutti”.

Non posso fare mercato ma ho la squadra in ritiro, io ho il certificato che sono in Serie B, ero nel calendario, poi siamo diventati una ‘Y’. Devono farmi fare la squadra, ho bloccato tutte le trattative, sia in entrata che in uscita, è gravissimo. Volete sapere un’altra cosa? Nessuno mi risponde più al telefono, nessuno dei rappresentanti del calcio nazionale, andrò avanti fino alla fine in questa battaglia”.

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